Terni, abbattimento alberi a Piediluco: esposto e richiesta di stop a Bandecchi

Ancora polemiche per la decisione di eliminare alcune piante per motivi di sicurezza

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A farsi avanti sono il Comitato civico spontaneo Umbria verde benessere ambiente biodiversità, Europa Verde-Verdi Umbria e Partito animalista italiano. C’è un esposto inviato – di mezzo anche la procura della Repubblica, la prefettura ed il comando regionale carabinieri forestali – per fermare l’ordinanza del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, sull’abbattimento di 38 piante/alberi a Piediluco.

Terni, alberi Piediluco: Bandecchi ordina l’abbattimento di quasi 40 esemplari

La richiesta

In sintesi l’input è di immediata sospensione dell’ordinanza firmata la scorsa settimana dal primo cittadino: «Si tratta di località turistica con vincoli paesaggistici. Gli alberi da abbattere, come anche chiaramente e dettagliatamente indicato nel testo della ordinanza, appartengono ad alberi di specie protette; il periodo in cui devono avvenire gli abbattimenti ricade in quello vietato per lavori forestali perché periodo di riproduzione e nidificazione ed è reato qualunque tipo di distruzione di nidi nonché di disturbo alla nidificazione. Nel caso specifico, sulle sponde del lago nidificano anche a terra molte specie di anatidi che con ragionevole certezza abbandonerebbero la cova», specificano nel motivare la richiesta. «Ci risulta che non sia stato fatto alcun sopralluogo di esperti ornitologi per verificare la presenza su tutti gli alberi di abbattere di nidi, compresa la presenza negli alberi dichiarati seccaginosi di chirotteri e rapaci notturni dei quali è difficilissimo individuare di giorno la presenza, se non trovare uova o pulli implumi all’interno dei tronchi dopo l’abbattimento. La segnalazione Afor viene indicata come ‘allegato’ nella ordinanza ma non è stata pubblicata. Si specifica che l’Afor, interrogata telefonicamente, si è rifiutata di fornire la documentazione per le vie brevi, chiedendo formale accesso agli atti e dichiarando di fornirla nei trenta giorni previsti. Stesso comportamento dalla Segreteria del sindaco del Comune di Terni che, nonostante la segnalazione, non ha provveduto nonostante reiterate richieste a pubblicare. Inoltre, sempre da informazioni assunte in via informale telefonicamente, la segnalazione Afor sembrerebbe non presentare alcun carattere di urgenza e di immediato pericolo per la pubblica incolumità con richiesta di immediata effettuazione dei lavori di taglio, né tantomeno chiarirebbe per ognuna delle 38 piante da abbattere quali problemi vi sarebbero per la pubblica incolumità». Più ulteriore ragioni con tanto di lista dei reati del codice penale: «Gli scriventi comunicano che, qualora non fosse comunque stato possibile bloccare l’abbattimento delle 38 alberature, si riservano di agire in ogni sede opportuna per disastro ambientale e disturbo
della nidificazione in atto».

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