Terni: i residenti di Sant’Agnese alzano la voce. Circa cento firme per la petizione

Missiva a sindaco, prefetto e questore sui problemi di sicurezza e degrado che fanno registrare episodi quotidiani

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La petizione è ‘per la sicurezza urbana’ e, inviata al sindaco Stefano Bandecchi, al prefetto Giovanni Bruno e al questore Luigi Mangino, è stata sottoscritta da circa cento residenti del quartiere di Sant’Agnese, zona interessata più di altre da problematiche di sicurezza, fra spaccio di droga, piccoli reati, risse, degrado, atti vandalici.

Nella missiva i cittadini fanno l’elenco puntuale dei fatti accaduti di recente nella zona che si trova fra via Eugenio Chiesa, via Bezzecca e via Curio Dentato: «Nella notte tra il 5 e il 6 giugno gruppi costituiti da ragazzi e da due ragazze, presenti da tempo nel quartiere, hanno danneggiato alcune autovetture parcheggiate nella zona di via Rosselli e tra via Calatafimi e via Volturno (vetri spaccati e tergicristalli divelti) e distrutto mastelli per la raccolta dei rifiuti; la sera del 9 giugno gruppi di persone si sono fronteggiati in una violenta lite che si è protratta nel tempo ed ha interessato diverse zone del quartiere e limitrofe».

«Inoltre – prosegue la petizione – i cittadini residenti sono stati testimoni, in diverse occasioni, di altri preoccupanti episodi, tra cui: danneggiamento di alcuni cestini dei rifiuti che sono stati divelti e gettati nell’alveo del torrente Serra, insieme ad una bicicletta, e lungo le strade; scontro fra gruppi di persone lungo via Andrea Costa nel mese di maggio, evento non occasionale già verificatosi precedentemente, con le stesse modalità; spaccio di droga, sia di giorno che di notte, sotto gli occhi di tutti; circolazione di persone in evidente stato di alterazione per assunzione di alcol e/o sostanze stupefacenti; occupazione abusiva di stabili, attualmente disabitati, in via Bezzecca; frequenti abbandoni di rifiuti domestici in diversi angoli delle vie pubbliche a testimonianza di residenze abusive o non regolarizzate all’interno del quartiere; utilizzo degli spazi privati e/o pubblici, degradati e abbandonati, come luoghi per l’accumulo di rifiuti ingombranti e per espletare i propri bisogni corporali con gravi conseguenze da un punto di vista igienico/sanitario (soprattutto presso i numeri civici 29 e 30 di Vvia Bezzecca e il numero 26 di via Bertolotti).

Precisate le premesse, la petizione è fatta anche di richieste: «Che vengano messe in atto misure idonee a prevenire ulteriori episodi pericolosi per la sicurezza dei cittadini stessi, come garantito anche dalla Costituzione della Repubblica Italiana. Auspichiamo una maggiore e più costante presenza delle forze dell’ordine sul territorio, con interventi non solo in chiave repressiva ma anche preventiva e che siano in grado di sopraggiungere tempestivamente in caso di esigenza; l’installazione di telecamere di sorveglianza sulle pubbliche vie e controlli incrociati su possibili locazioni abusive o non regolarizzate, nonché la messa in atto di tutte le misure idonee a sollevare i residenti dalle continue situazioni di pericolo per le persone e le cose».


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