Terni, tempio crematorio: pronto il Pef. Stima da 48.745 cremazioni fino al 2048

Pronta la maxi documentazione per il consiglio comunale: investimento da oltre 4 milioni di euro e ricavi stimati in oltre 28 milioni. I dettagli

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di S.F.

Il quadro economico complessivo

Concessione per quasi quarto di secolo fino al 2048, royalty annuale al Comune di Terni con 11% dei ricavi per le cremazioni effettuate con minimo garantito da 70 mila euro l’anno, ricavi totali stimati in oltre 28,5 milioni di euro e 48.745 cremazioni totali nel periodo concessorio. Per un investimento per la realizzazione che vale un quadro tecnico-economico complessivo da 4,4 milioni di euro: sono alcuni dei dati più rilevanti per la proposta di partenariato pubblico-privato pronta ad essero approvata da palazzo Spada dopo l’invio della documentazione da parte del proponente, vale a dire la bolognese Altair Funeral srl. In caso di esito positivo andrà a costituire un raggruppamento temporaneo di impresa insieme alla Edilver srl (con percentuali di partecipazione rispettivamente del 70% e 30%). Ci sono le firme del dirigente ai lavori pubblici Piero Giorgini e del responsabile unico di progetto, il funzionario Federico Nannurelli. In arrivo il confronto in commissione consiliare.

Giorgini con Nannurelli

Alla ‘quadra’ si arriva a sei mesi dal plico inviato dalla Altair, protocollato lo scorso 27 dicembre. In ballo c’è l’affidamento in concessione della progettazione definitiva/esecutiva del nuovo tempio crematorio, la realizzazione dell’opera senza oneri a carico del Comune e la gestione complessiva della struttura. Tra i servizi in ballo ci sono anche le attività di front office (prenotazione, gestione incassi, organizzazione ecc.), la manutenzione ordinaria/straordinaria, il lavoro sui rifiuti, l’analisi ambientale, la sicurezza e l’informatizzazione. Per chiudere il complesso piano economico-finanziario c’è stato lo studio del potenziale bacino d’utenza e il possibile andamento nel corso del tempo: «La stima sulla durata totale della concessione fissata in 25 anni, porta a quantificare 48 mila cremazioni (tutte le tipologie), pari ad una media di 2.031 cremazioni ogni anno e di circa 6.5 al giorno», si legge nel documento istruttorio. La fine dei lavori è ipotizzata nel 2025 ed il termine della concessione nel 2048. Di mezzo c’è il nuovo codice degli appalti.

Le stime per ricavi e cremazioni

Il Comune ha iniziato la valutazione preliminare di convenienza e fattibilità della proposta il 12 febbraio con tanto di commissione – in ausilio a Nannurelli – composta dai funzionari Andrea Giuseppe Stentella, Stefano Carloni, Raffaella Brizioli e Maurizio Poncia. Nessun particolar problema per l’asseverazione del Pef (comunque aggiustato in corso d’opera), mentre sono risultate incongruità sullo schema di contratto originario a causa della non conformità ai riferimenti normativi. Non solo: sono state richieste integrazioni e modifiche su un paio di aspetti tentando di mantenere in equilibrio il piano economico-finanziario. «L’investimento per la realizzazione – viene specificato in tal senso – di un crematorio per animali, invece, dato che comporterebbe un incremento del quadro economico, tale da dover rivedere la proposta formulata dall’operatore economico nel suo complesso, al momento non è stata presa in considerazione. Infatti, un impianto di tale natura dovrebbe essere realizzato in un’area distinta rispetto a quella individuata nel progetto presentato». In più la cremazione per animali «non è normata da leggi specifiche e non si configura come servizio pubblico». In ogni caso il gruppo bolognese non ha escluso proposte future su questo fronte: serve un ulteriore milione di euro a fronte di una «richiesta di servizio non ancora in grado di garantire la redditività attesa per interventi di tale tipologia».

Il cimitero di Papigno

In definitiva il progetto presentato è stato giudicato in grado di generare reddito, con ricavi commerciali in grado l’integrale recupero dei costi di investimento nell’arco della lunga concessione. Il rischio di gestione è tutto sulle spalle del privato. L’area totale d’intervento è quantificata in 4.465 mq, quella in concessione da 2.915 mq; il fabbricato per il tempio crematorio avrà invece una superficie lorda complessiva di 835 mq, l’accesso ed i parcheggi esterni al cimitero sono stimati in 1.550 mq. Nel progetto c’è anche un’area verde da 1.700 mq. Il tasso di mortalità preso in considerazione per la stima delle cremazioni è dell’1,29%. C’è dunque – servirà l’ok del consiglio comunale per tutto – la dichiarazione di fattibilità e rispondenza al pubblico interesse della proposta e l’approvazione del progetto di fattibilità tecnico-economico: verrò posto a base di gara con criterio di aggiudicazione dell’offerta economicamente più vantaggiosa: «Se il promotore non risulterà aggiudicatario, potrà esercitare, entro 15 giorni dalla comunicazione dell’aggiudicazione, il diritto di prelazione e divenire aggiudicatario solo se dichiarerà di impegnarsi ad adempiere alle obbligazioni contrattuali alle medesime condizioni offerte dall’aggiudicatario». Palla all’assise.

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