Terni, Ztl: nuove modifiche. Confronto sui giornalisti

Venerdì mattina l’ulteriore dibattito in commissione. Resta aperto il fronte dei medici. Scatta l’emendamento sul fronte giornalisti

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di S.F.

Associazioni – Confartigianato e Confcommercio sulla stessa linea stavolta – accontentate, un bel po’ di ulteriore modifiche e partita chiusa. O quasi. Perché sulla Ztl qualche fronte aperto resta, come si evince dalla I commissione di venerdì mattina a palazzo Spada sul nuovo documento che il consiglio comunale – salvo sorprese – approverà lunedì: mirino sui giornalisti e, ancora, sui medici. Senza dimenticare il rebus dei parcheggi per i residenti. Nel primo link sotto la proposta con tutte le ultime novità.

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Iapadre, Sterlini e Giammari

Ancora scontro

Tutti di nuovo schierati. Questa volte non c’è il dirigente Claudio Bedini – l’istruttoria tecnica è la sua -, ad accompagnare l’assessore Marco Iapadre è la posizione di elevata qualificazione Walter Giammari: «Sono state rilevate delle esigenze e ci sono alcune modifiche che riguardano le fasce orarie per l’accesso alle aree pedonali, Ztl e interdette. Nessun cambiamento su costi, durata e requisiti per i permessi. Ci siamo soffermati – le parole dell’esponente dell’esecutivo Bandecchi – solo su esigenze logistiche delle varie categorie». Una è ex novo (CR): «Si distingue da quella commerciale ed è per la ristorazione, hanno fasce diverse». Marco Cecconi (FdI) è tornato all’attacco: «Tre delibere in pochi mesi sulla Ztl. Spero ci sia onestà intellettuale rispetto a quanto successo: 23 pagine di delibera, 19 di modifiche. Tre nostri emendamenti sono stati bocciati e ora sono stati raccolti. Bisognerebbe cambiare passo rispetto ai contenuti, avremmo voluto sentirci dire che ‘ci siamo sbagliati’. Assessore, c’è un sussulto di dignità nel dire ‘mi sono sbagliato?’ Mai vista tanta arroganza su argomenti di questo tipo». Più conciso Pierluigi Spinelli (PD): «Rigidità dell’amministrazione del tutto incomprensibile». Si inizia a parlare di medici e giornalisti. «La legge prevede che il servizio medico è essenziale e sociale. L’ulteriore tassazione è una scelta localistica. Assessore, errori su errori. A dicembre era convinto che il provvedimento fosse la verità assoluta», il tackle di Francesco Maria Ferranti (FI).

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Orsini

Muro contro muro e giornalisti

Poi Valdimiro Orsini (TMS): «Se continuiamo con il muro contro muro non facciamo bene alla città, alcuni problemi si sarebbero potuti evitare. I medici di famiglia? Non operano h24 e sono attivi dalle 8 alle 20 come orario di servizio, utilizzano il permesso su auto private. Il sabato e la domenica c’è la guardia medica, poi le soluzioni si trovano», il ragionamento esposto. Poi i giornalisti: «Sapete quanti permessi hanno? 120. Hanno diritto solo perché sono iscritti all’albo? Quanti sono quelli che esercitano? Se vogliamo fare un ragionamento serio, va fatto su tutto. Per i residenti, con questo regolamento si affronta il problema?». La prima a prendere la parola per AP è stata Federica Mengaroni: «Modifica spinosa e complicata. Ma la politica non serve a risolvere problemi? Si tratta di coraggio. Siamo tornati indietro dove c’era da farlo». Medici sempre al centro dell’attenzione: «Oltre alla laurea devono avere la patente? Chi non la ha, come fa a lavorare? Forse non è così necessario avere il permesso su un’auto che, magari, utilizzano anche la domenica. E il figlio del medico. Bisogna capire le esigenze reali, per i giornalisti è lo stesso. Loro hanno la possibilità di avere la deroga, una giustificazione. Solo questione di abitudine. Il lavoro fatto è stato ottimo». Anche José Kenny (Innovare per Terni) ha attaccato: «Ok fare innovazione, ma ignorate che c’è possibilità di discutere. Ve ne siete fregati e dopo un mese avete fatto 70 modifiche, le ho contate».

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La replica

A questo punto è intervenuto Guido Verdecchia (AP): «L’obiettivo è creare una vivibilità migliore per il centro. Non ci vergogniamo di dire che dobbiamo modificare il regolamento per le esigenze, vogliamo il meglio per la collettività. Sui medici c’è da smorzare, capisco il loro punto di vista. Ma, come dice Orsini, ci sono dei contratti. L’Ordine dei giornalisti ha fatto presente che ci sono difficoltà, serve una distinzione. Nell’articolo 12 magari avremmo potuto inserire i giornalisti che hanno necessità. Quali sono i motivi di comprovata urgenza? Raccontare una notizia, è giusto che siano loro a valutarla. Ci sono redazioni in Ztl, forse dovremmo valutare parlandone esplicitamente con loro. Non so – ha chiuso – a che ora chiudono le redazioni». Breve intervento di Roberta Trippini (AP) e poi riecco Iapadre: «Le associazioni hanno ricevuto osservazioni che prima non avevano ricevuto, era necessario farlo entrare in vigore e valutare poi prevedibili necessità di adeguamento. Si fa facile ironia sulle 19 pagine di modifica, si critica perché sono stato troppo chiaro. Orgoglioso perché siamo pronti e attenti ad intervenire quando occorre». Ed ecco la presa di posizione sui giornalisti: «La nostra opinione è che laddove non ci sia necessità di trasportare materiali/attrezzature pesanti (telecamere ad esempio, previsto già nel regolamento), possono tranquillamente parcheggiare fuori dalla Ztl ed entrare a piedi o in bicicletta. Come gli altri lavoratori. Se poi c’è un’urgenza, c’è il giustificativo. L’urgenza di un giornalista è facilmente documentabile». Infine focus sulla scarsità di parcheggi in centro: «Il minor numero di permessi creerà un vantaggio. Con la delibera di dicembre è stato dato mandato di individuare zone da riservare per i residenti, la prima mappatura è già stata fatta». Novità in arrivo in tal senso. Lunedì in consiglio altro confronto.

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L’emendamento

Nel pomeriggio a farsi avanti con un emendamento è il centrosinistra (PD e Innovare per Terni) al fine di «creare una apposita sottocategoria, prima presente nel precedente regolamento, per i giornalisti esclusivamente iscritti all’albo e con contratto di dipendenza o collaborazione con una testata giornalistica, con un tetto massimo di 40 permessi annui. Inoltre per diminuire di 20 euro annui nella seconda parte dell’emendamento il costo del permesso per i delivery, essendo una categoria che svolge una professione la quale andrebbe sostenuta dall’amministrazione. I minori introiti per i delivery verrebbero compensati dalla possibilità per i giornalisti di avere i permessi». Il mirino è sull’articolo 11.1, quello per i servizi vari (SV). Vedremo l’esito.

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