Tutela del made in Italy: tutte le opportunità per l’Umbria

Se ne è parlato a Foligno, in vista della Giornata nazionale, per presentare i finanziamenti a disposizione per la valorizzazione dell’eccellenza italiana

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Dai frantoi ai fornai, dai marchi storici alla ceramica, all’avvio dell’attività imprenditoriale femminile, fino al percorso formativo per gli studenti dei licei. Anche in Umbria sono tanti i settori che possono accedere ai finanziamenti della legge di tutela del made in Italy, approvata di recente. Una grande opportunità della quale si è parlato mercoledì, nella sede di Sviluppumbria di Foligno. Un appuntamento organizzato in vista della Giornata nazionale del made in Italy, indetta per il 15 aprile, con al centro la legge 206 recante ‘Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy’. L’incontro, presieduto da Paolo Alunni Pistoli (responsabile regionale dipartimento di Fratelli d’Italia per le imprese e mondi produttivi), ha visto gli interventi di Carmelo Campagna (presidente di Gepafin e presidente Ordine commercialisti di Terni) e di Enrico Guarducci (presidente Ordine dei commercialisti di Perugia). Ad aprire i lavori, il saluto di Michela Sciurpa (amministratore unico di Sviluppumbria). «Sviluppumbria, che è la società in house della Regione Umbria che maggiormente si interfaccia con le imprese – ha sottolineato Michela Sciurpa – in occasione della presentazione giornata del made in Italy ha voluto rappresentare quelle che sono le opportunità di sviluppo economico, in particolare per quanto riguarda l’innovazione e l’internazionalizzazione». Come ha poi evidenziato Paolo Alunni Pistoli «molti imprenditori non sono a conoscenza delle opportunità offerte dal Governo, per cui iniziative come questa servono per diffondere le incentivazioni a disposizione, i fondi quindi disponibili per incentivare lo sviluppo economico imprenditoriale, maschile e femminile».

La legge e gli obiettivi

La legge a tutela del made in Italy è stata approvata il 7 dicembre 2023 dopo essere stata elaborata dalla Commissione attività produttive su indicazione del Ministero delle imprese, presieduto da Adolfo Urso. La stessa è stata fortemente voluta del Governo Meloni per dare maggiore impulso alle imprese italiane, ma soprattutto per salvaguardare la ricchezza della manifattura industriale ed artigianale della nazione riconosciuta in ogni angolo del mondo, costituendo per il 15 aprile di ciascun anno la Giornata nazionale del made in Italy. I principi e gli obiettivi della legge hanno lo scopo di valorizzare e promuovere le produzioni di eccellenza, le bellezze storico artistiche e le radici culturali nazionali, elementi da preservare e tramandare non solo per scopo identitario, ma per creare crescita dell’economia nazionale nei mercati mondiali. Le amministrazioni locali orientano così la propria azione ai principi del recupero delle tradizioni, della valorizzazione dei mestieri e del sostegno ai giovani che intendono impegnarsi negli studi e professionalmente nei settori e nelle attività che determinano il successo del made in Italy nel mondo. Per questo è stato creato un fondo di un miliardo di euro al fine del rafforzamento e rilancio delle filiere strategiche nazionali con uno sguardo rivolto all’approvvigionamento, riciclo e riuso delle materie prime cercando di accelerare il processo della transizione energetica al fine di sviluppare nuovi modelli di economia circolare.

Le opportunità

Anche l’Umbria ha l’opportunità di accedere ai cospicui finanziamenti della legge al fine di rafforzare il sostegno all’autoimprenditorialità femminile, a cui si aggiunge la possibilità di sfruttare il ‘Voucher 31’ per l’acquisto di servizi di consulenza relativi alla possibilità di brevettare una eventuale invenzione innovativa. L’articolo 7 della legge 206 prevede che un’impresa titolare di un marchio registrato da almeno cinquanta anni, che intenda cessare l’attività, possa comunicarlo al Ministero delle imprese e del made in Italy, il quale, per tutelarne la valenza nazionale, può subentrare gratuitamente per svilupparlo e valorizzarlo al fine di non disperdere questa eccellenza. L’Umbria ha un’eccellente produzione di olio di oliva e l’attenzione rivolta alla valorizzazione della filiera degli oli di oliva vergini sarà tutelata attraverso l’istituzione di un sistema informativo agricolo nazionale che tracci la consegna delle olive dal produttore al frantoio, entro le sei ore. La nostra regione vanta un’eccellente tradizione nel campo della ceramica e l’articolo 15 della legge prevede l’individuazione di aree di interesse strategico nazionale che potranno agevolare il rilascio di atti concessori o autorizzativi utili ad incrementare la produzione di materie prime necessarie alla filiera della ceramica. Altro importante comparto umbro è quello dalla produzione di pane fresco e, a tal proposito, l’articolo 17 istituisce una commissione tecnica con la finalità di redigere le linee guida che identificano le lavorazioni di alta qualità nel processo produttivo del pane fresco e della pasta di semola di grano duro, consentendo ai produttori di darne corretta evidenza pubblicitaria nell’etichettatura del prodotto. La legge 206, attraverso l’articolo 18, prevede l’introduzione del percorso liceale del ‘made in Italy’ nell’ambito del sistema dei licei e promuove le conoscenze e le competenze connesse alla nostra capacità produttiva a cui segue l’istituzione della Fondazione ‘Imprese e competenze per il made in Italy’, con il compito di promuovere e diffondere la cultura d’impresa tra gli studenti e favorire iniziative mirate ad un inserimento rapido degli stessi studenti nel mondo del lavoro. La legge prevede, inoltre, una creazione delle linee guida atte alla salvaguardia delle opere musicali, audiovisive e librarie fruibili nella loro versione originale e conservate nelle biblioteche e cineteche nazionali al fine di evitare che, attraverso le nuove operazioni creative di riadattamento con nuovi linguaggi comunicativi e divulgativi, sostituiscano l’originale facendone perdere la memoria. Proprio per questo, attraverso il Ministero della cultura, si prevede la costituzione di un Piano nazionale strategico per la promozione e lo sviluppo delle imprese culturali e creative. La Legge prevede anche la costituzione di un Comitato nazionale per coordinare le campagne di promozione all’estero dell’Italia, istituisce un fondo di 10 milioni per lo sviluppo dei mercati rionali e altri 10 milioni per lo sviluppo del settore fieristico. Prevede la possibilità di ottenere la certificazione distintiva di ‘Ristorante italiano nel mondo’ per le attività che fanno uso di prodotti agroalimentari prettamente nazionali con in più dei fondi destinati alla formazione del personale anche attraverso scambi culturali. Si prevede, inoltre, la costituzione di fondi per la protezione nel mondo delle indicazioni geografiche italiane agricole, alimentari, del vino e dell’olio e la costituzione, attraverso il Ministero dell’agricoltura del Fondo per i distretti del prodotto tipico italiano con agevolazioni nella forma di contributi in conto capitale per investimenti e progetti di ricerca. L’Umbria, che è ricca di manifattura specializzata, potrà cogliere questa opportunità attraverso gli organi delegati ed è un’occasione appetibile per stare al passo con la concorrenza degli altri paesi europei, in una competizione sempre più complicata.

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