In palio non c’è solo un milione di euro, ma la speranza di sviluppo per la città . Terni e Spoleto attendono con ansia il verdetto del Mibac di lunedì pomeriggio per scoprire quale città fra Aquileia (Udine), Como, Ercolano (Napoli), Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e terni, sarà la ‘Capitale italiana della cultura 2017’.
Il verdetto Dopo il titolo 2016, vinto da Mantova, lunedì al Salone del consiglio sono attesi i sindaci e gli assessori delle città ancora in corsa per conoscere il verdetto dal ministro Franceschini. La speranza è tanta anche se, sia gli amministratori di Terni che quelli di Spoleto, hanno promesso che al di là dell’esito finale faranno tesoro dei progetti presentati utilizzandoli come documenti di sviluppo per la città .
Ci si crede ancora La parola chiave del progetto ternano, secondo l’assessore alla cultura, Giorgio Armillei, «è collaborazione. È stata, infatti, richiesta a tutti i soggetti del territorio, associazioni e non, il coinvolgimento attivo che è presupposto di crescita. La collaborazione, però, riguarda in primo luogo le strutture dell’amministrazione comunale; strutture di missione e non burocrazia». Per quanto riguarda Spoleto, la dirigente comunale responsabile del gruppo di lavoro, Antonella Quondam Girolamo, aveva spiegato che «quello che conta sarà comunque portare avanti un percorso di collaborazione con la città che ci permetta di attuare, al di là di quello che sarà il risultato finale, il programma».