di M.T.
Una svolta. Magari definirla epocale ĆØ esagerato. Ma che dalle parti di viale Brin si stia ultimando una svolta, ĆØ un fatto. Il passaggio di gran parte delle lavorazioni – da ConsImec a Ternirisorse – che ThyssenKrupp Ast appalta all’esterno,Ā ĆØ praticamente cosa fatta. Non tutte, perchĆ© ci sono delle proroghe in corso, che potrebbero durare fino alla fine dell’anno e perchĆ© alcuni lavori resteranno appannaggio di imprese che facevano (fanno ancora?) parte del primo consorzio, ma il grosso dell’operazione ĆØ ormai concluso.
I dubbi Quello che aveva colpito, quando di questa eventualitĆ si era iniziato a parlare, era stato che a determinare le scelte di Ast non ci fossero problemi di ‘qualitĆ ’ del lavoro svolto dalle ditte esterne, che tutto fosse legato a quella politica della riduzione dei costi che lāazienda continua a portare avanti. Con la chiara intenzione di ridisegnare completamente il proprio profilo.
I contratti PerchĆ© i contratti che legavano Ast a ConsImec erano più onerosi, per la multinazionale, rispetto a quelli che l’hanno portata ad affidarsi a Ternirisorse, visto che quest’ultimo consorzio applicherebbe un ‘tariffario’ decisamente più favorevole, potendo a sua volta contare su un contratto di lavoro più favorevole ā quello dell’artigianato, decisamente meno oneroso di quello dell’industria, applicato da ConsImec – e che prevede ‘paghe’ più basse per i lavoratori.
Il personale Ma c’ĆØ un altro aspetto che – anche a causa delle pesanti ‘ricontrattazioni’ degli appalti operata da ThyssenKrupp Ast – non va trascurato: Ā«Da gennaio ad oggi – dice Alessandro Rampiconi, della Cgil di Terni – il personale delle cosƬ dette ‘ditte terze’ (tutte aziende di piccole e medie dimensioni che lavorano per lāAst; ndr) ĆØ diminuito di circa 400 unitĆ ed il rischio che si corre e che questa operazione produca nuove fuoriuscite di addettiĀ».
Gli occupati Facendo i conti ‘a spanne’, questo dato non fa che incrementare le perplessitĆ su quanto sia effettivamente succedendo dentro le acciaierie ternane: in questi dieci mesi, tra un bonus e l’altro, tra un appalto perso e uno vinto, nel perimetro di ThyssenKrupp Ast si sono persi oltre 800 posti di lavoro. Ma ci sono anche alcune imprese che hanno visto pesantemente ridimensionato il proprio ruolo e messo fortemente a repentaglio il proprio orizzonte futuro.
Ast e appalti Tutta la storia ĆØ legata a quella questione-appalti che, a più riprese i sindacati hanno denunciato, chiedendo la stipula di un ‘protocollo’ con le imprese e sulla quale si registra un silenzio di tomba da parte di Confindustria che, però, fa trapelare un giudizio tagliente: Ā«I sindacati non hanno mai formalizzato la richiesta con documenti ufficiali, limitandosi a fare dichiarazioni ai mediaĀ». Rampiconi replica cosƬ: Ā«Noi abbiamo proposto di aprire un tavolo di discussione in Prefettura proprio perchĆ© riteniamo che potrebbe essere la sede giusta nella quale tutte le parti possano esplicitare le proprie posizioniĀ». Ma il tavolo non c’ĆØ.