di M.T.
La ThyssenKrupp Ast ha confermato, nell’incontro che si è svolto giovedì con le Rsu, che il programma va avanti come previsto: l’acciaieria si ferma ancora, a marzo e ad aprile, per alcuni giorni. Ma la notizia vera, in fondo, è un’altra. Ed è un’altra conferma. Ma che – questa sì – potrebbe essere decisiva: i sindacati, ormai, sono definitivamente spaccati.
Incontri separati Per comunicare le fermate di marzo e aprile, infatti, la direzione aziendale ha incontrato, prima e separatamente, la Rsu della Uilm e poi – tutte insieme – quelle di Fim, Fiom, Fismic e Ugl. Tutto sta a capire chi abbia chiesto questa forma di confronto separato – andando a memoria è difficile ricordare un precedente analogo negli ultimi anni – ma resta il fatto che la frattura è ormai conclamata.
Il commento Le Rsu di Fim, Fiom, Fismic e Ugl, in una nota congiunta, dopo aver ricordato che «come richiesto e ottenuto da noi sarà aperta la Cassa integrazione ordinaria in base all accordo sottoscritto dalle quattro sigle sindacali che permetterà di avere una copertura a tutti i lavoratori. Sarà applicato il principio della rotazione del personale per perseguire il concetto dell’equita’ tra tutti i lavoratori durante i scarichi produttivi».
Le paure Poi, però, esprimono «forti preoccupazioni per il persistere di tali insaturazioni. Ritengono che l’azienda si debba adoperare con ogni sforzo possibile per ricercare e riconquistare volumi sul mercato come da loro stessi annunciato nell’ incontro del Mise. Ritengono inaccettabile che su alcuni tavoli si continua ad affermare che tutto va bene, ma nei fatti ciò viene sempre smentito. Condannano qualsiasi altra ipotesi ventilata dall’azienda su modifiche organizzative, le quali rimarcherebbero le contraddizioni aziendali». Sulla Uilm e, soprattutto, dalla Uilm silenzio.