di Francesca Torricelli
Usando un banale gioco di parole, all’Istituto musicale Briccialdi di Terni è cambiato il direttore, ma la musica è rimasta sempre la stessa. «L’Istituto sta vivendo un momento di estrema delicatezza e fragilità. A pochissimi giorni dalla scadenza dell’anno, purtroppo la convenzione che regola i rapporti tra il Comune e l’Istituto, non è stata ancora firmata». Amareggiato il nuovo direttore del Briccialdi, Marco Gatti – subentrato al posto di Gabriele Catalucci a seguito della scadenza del mandato -, lunedì pomeriggio ha trasformato quella che sarebbe dovuta essere una semplice comunicazione agli studenti per l’avvio dell’anno accademico in una conferenza stampa.
LE PAROLE DEL DIRETTORE MARCO GATTI – IL VIDEO

L’appello «Non è mio compito andare a ricercare le responsabilità di questo importante e delicato nodo amministrativo», ha sottolineato Gatti. «L’unica cosa che posso fare è lanciare un appello forte agli allievi dell’Istituto, perché continuino a credere nella musica che studiano. Il mio appello va poi ai genitori, che ho convocato insieme ai propri figli perché hanno dimostrato anche quest’anno una grande fiducia nei nostri confronti, perché rappresentino fuori dal Briccialdi il lavoro che i miei colleghi nonostante le difficoltà continuano a garantire. Inoltre, un appello lo faccio ai miei colleghi docenti e li ringrazio per il loro impegno, perché questo aumenti la responsabilità per chi deve prendere una decisione e firmare quest’atto».
La convenzione La mancanza della firma alla nuova convenzione «potrebbe mettere a serio repentaglio l’esistenza di questa istituzione che ha una storia importante, un ruolo importante, che va molto oltre i confini della città e della provincia. I nostri studenti non vengono soltanto da Terni, ma anche dalle regioni limitrofe e dall’estero. Noi abbiamo un dovere morale e lo assolviamo con il nostro lavoro, gli allievi lo assolvono attraverso lo studio, i genitori hanno il dovere di affidare i propri figli ad un ambiente progetto, il nostro presidente, i nostri amministratori e il sindaco hanno il dovere di trovare fra loro, nel più breve tempo possibili, il compimento di quest’atto che sicuramente non risolve i problemi, ma che sicuramente consente all’Istituto di rimanere nonostante i problemi che rimarranno in sospeso». Per i direttore è «meglio un Istituto con alcuni problemi che verranno negoziati, discussi e affrontati successivamente, piuttosto che un Istituto chiuso».

Le Rsu del Briccialdi hanno, intanto, proclamato lo stato di agitazione di tutto il personale e convocato un’assemblea permanente. «Abbiamo proclamato lo stato di agitazione – ha spiegato la professoressa Giuliana Galia – perché sappiamo che dal mese di luglio è stato istituito un tavolo tecnico in cui le parti protagoniste di questo atto sono state chiamate per risolvere eventuali problemi, politici e tecnici. Noi non siamo nulla di tutto questo, siamo dei musicisti ai quali le famiglie hanno affidato i propri figli. Siamo docenti che nonostante le difficoltà hanno garantito la chiusura dell’anno accademico per permettere ai ragazzi di arrivare alla fine di un percorso. Più di questo non possiamo fare, se non chiedere alle persone che sono state chiamate a risolvere gli eventuali problemi si seggano al tavolo e lavorino».
La politica Marco Gatti ha chiesto, quindi, alla politica «di mettere da parte interessi parziali per un interesse molto più alto, che è la tutela del valore che tutti quanti noi costituiamo e rappresentiamo». Il direttore ha, poi, ribadito: «Non sono ad un tavolo di tribunale, sto soltanto chiedendo maggior senso di responsabilità da parte di chi ha il dovere di apporre questa firma. Mercoledì mattina si riunirà la giunta comunale, sarà l’ultima occasione prima della fine dell’anno per preadottare l’atto e farlo passare poi in commissione e in consiglio comunale. Chiedo a tutti di essere solidali, stretti e di fugare qualsiasi forma di paura rispetto a questa situazione».