Paci, D’annibale, Mazzoli. Il terzetto mancante, nelle nomine ‘esterne’ per il comitato di indirizzo della Fondazione Carit di Terni – che in primavera sarà chiamato ad eleggere il nuovo presidente – è stato definito (con corollario di polemiche da parte di Forza Italia). E adesso la parola passa all’assemblea della stessa Fondazione, che dovrà nominare altri cinque membri del comitato di indirizzo, complessivamente composto da venti persone.

Le nomine Gli ultimi nomitati sono Aristide Paci e Maria Sole D’Annibale – scelti da Leopoldo Di Dirolamo in qualità di sindaco e di presidente della Provincia – e don Stefano Mazzoli, designato dal vescovo Giuseppe Piemontese come rappresentante della Diocesi. E che si vanno ad aggiungere a Piero Simoni e Vincenzo Clericò, già inviati, nei giorni scorsi, come rappresentanti dall’ordine dei medici e da quello dei notai.

Carlini-Alunni A guidare la Fondazione Carit, per i prossimi quattro anni, si candidano in due: Luigi Carlini, 57 anni, medico legale dell’Ospedale di Terni e presidente dell’assemblea della Fondazione stessa; e Antonio Alunni, 44 anni, presidente e amministratore delegato delle Fucine Umbre, recentemente eletto vice presidente di Confindustria Umbria.

Il rinnovo Il 29 aprile scade il mandato dell’attuale presidente – Mario Fornaci, al quale va riconosciuto il grande merito di aver consolidato un’istituzione che importante – e i due aspiranti alla successione (diversi, per storia personale, esperienze e, probabilmente, progetti sul futuro della Fondazione) hanno circa tre mesi per sondare il terreno e verificare, importanti saranno i cinque nomi scelti dall’assemblea, quali reali possibilità hanno. E poi decidere se ‘andare alla conta’ o se, magari, evitare.