Le manette sono scattate al casello autostradale di Roma-Nord, al termine di un lungo pedinamento partito da Orte. Così i carabinieri hanno arrestato i due autori della rapina compiuta lunedì mattina ai danni della filiale di Narni Scalo della Banca Popolare di Spoleto. Entrambi pregiudicati, originari di Roma, hanno 50 e 53 anni.
La ricostruzione Intorno alle 12.40 di lunedì due soggetti, con il volto nascosto da maschere e parrucche, sono entrati all’interno della banca simulando di avere una pistola sotto la maglia. In questo modo si sono fatti consegnare oltre 8 mila euro in contanti. Successivamente, dopo aver chiuso i dipendenti all’interno del bagno, si sono dati alla fuga a bordo di una Fiat Uno.
In fuga Poco dopo hanno abbandonato l’auto per salire su una Fiat 500 di colore bianco, risultata rubata poco prima a Terni. Diretti verso Orte, sono stato notati dai carabinieri del nucleo investigativo di Viterbo e del norm di Civita Castellana, impegnati nel monitoraggio del casello autostradale in seguito ad un’altra rapina compiuta la stessa mattina a Vignanello (Viterbo) in un’altra banca.
Al casello La ‘dritta’ ai colleghi viterbesi – sotto forma di nota di ricerca – è arrivata dai carabinieri della Compagnia di Amelia che, nel frattempo, avevano predisposto controlli sulle principali vie di comunicazione del territorio. Così ai militari impegnati a Orte non è sfuggita la 500 bianca con dentro due soggetti, uno dei quali disteso sui sedili posteriori.
Arrestati L’immediata attivazione delle pattuglie in borghese ha consentito di agganciare l’autovettura dei rapinatori. Il blitz è scattato alla barriera autostradale di Roma Nord: i carabinieri, con la Fiat 500 in fila per il pagamento del pedaggio autostradale, hanno accerchiato il mezzo e immobilizzato i due malfattori. Il bottino è stato recuperato interamente. All’interno dell’auto è stato ritrovato materiale utile al mascheramento, bastoni e numerosi spadini utilizzati per rubare autovetture.
Finti pescatori Per non destare sospetti i due rapinatori avevano attaccato allo specchietto un sacchetto di bigattini, mentre sui sedili avevano posizionato diverse canne da pesca. Un tentativo di depistaggio che non ha dato i risultati sperati. Entrambi sono stati arrestati e tradotti all’interno del carcere di Rieti.