
Aveva scelto di ‘fronteggiare’ da sola e in un’aula pubblica il prevedibile ‘fuoco di fila’ dell’accusa. Ma Angela Cioce, la colf 48enne di origini pugliesi arrestata in seguito alla rapina sfociata nell’omicidio del 91enne Giulio Moracci, non sarà da sola – il prossimo 16 febbraio – di fronte alla corte di Assise di Terni. Con lei, a dividere il banco degli imputati, ci saranno anche gli altri due presunti basisti – il 60enne Gianfranco Strippoli e il 44enne ternano Claudio Lupi – e il ‘palo’ della tragica rapina avvenuta il 28 aprile del 2015 in via Andromeda, il 43enne rumeno Daniel Budzugan.

Il processo si ‘allarga’ Il rinvio a giudizio è stato disposto lunedì mattina dal gup Maurizio Santoloci dopo che lo stesso aveva respinto la richiesta di giudizio abbreviato, condizionato però all’acquisizione di una perizia medico legale per chiarire nel dettaglio le cause della morte di Giulio Moracci, presentato dai legali difensori dei cinque: Luca Maori, Francesco Mattiangeli, Giuseppe Squitieri e Aldo Poggioni. Alla luce della decisione, gli stessi – d’accordo con gli assistiti – hanno preferito la strada del dibattimento pubblico, di fronte a una Corte piuttosto che ad un giudice monocratico notoriamente ‘inflessibile’ nei confronti della criminalità predatoria. Lì, presumibilmente, le difese reitereranno la richiesta di effettuare una perizia medico-legale.

Sentenza il 18 aprile Gli altri due arrestati, gli esecutori materiali della rapina – i rumeni Elvis Katalyn Epure (20) e Gheorghe Budzugan (21), quest’ultimo nipote di Daniel – sono stati interrogati lunedì mattina e verranno giudicati il 18 aprile dal gup Santoloci. Per tutti il pm Barbara Mazzullo ha formulato le accuse di concorso in omicidio, rapina e sequestro di persona. In aula, come in tutte le precedenti udienze, erano presenti i familiari della vittima, in primis il figlio Filippo, assistiti dall’avvocato Andrea Colacci del foro di Terni.