Terni, pugno duro Ast: licenziati otto indagati

La ThyssenKrupp non fa sconti: tutti i dipendenti della multinazionale coinvolti nell’inchiesta ‘acciaio sporco’ sono stati messi alla porta

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La decisione era ‘annunciata‘, ma non per questo è destinata a passare inosservata. Soprattutto perché l’inchiesta ufficialmente non è chiusa.

La zona del parco rottami

La zona del parco rottami

Licenziamenti Nel corso della giornata si è avuta la conferma che tutti o otto i dipendenti della ThyssenKrupp Ast di Terni –  indagati per l’operazione ‘Acciaio sporco’, scattata alla fine di giugno e che aveva portato alla luce una nuova truffa ai danni dell’azienda – sono stati licenziati.

IL VIDEO DELLE INTERCETTAZIONI

Il Ceo di ThyssenKrupp, Heinrich Hiesinger

Il Ceo di ThyssenKrupp, Heinrich Hiesinger

Pugno duro La decisione della ThyssenKrupp Ast – che nei giorni scorsi aveva dato ‘una mano’ di vernice bianca all’interno di molti reparti (in vista della visita di una delegazione tedesca capeggiata dal leader maximo Heinrich Hiesinger), tanto che in fabbrica era circolata la voce che tra i visitatori ci sarebbero stati anche degli emissari della Tata Steel, con la quale ThyssenKrupp è in trattativa – che aveva già usato il pugno duro nei confronti dell’azienda di autotrasporto coinvolta nello scandalo, dimostra la volontà aziendale di non concedere nulla agli indagati.

 

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