
Altra udienza breve, di fronte al gip Maurizio Santoloci, per il processo con rito abbreviato nei confronti di cinque delle sei persone arrestate dai carabinieri del Nucleo investigativo e del Reparto operativo di Terni in seguito alla rapina del 28 aprile scorso, in via Andromeda, sfociata nel tragico omicidio del 91enne Giulio Moracci.
PARLANO IL FIGLIO DELLA VITTIMA E IL SUO AVVOCATO – VIDEO
Il figlio A margine dell’udienza, hanno parlato il figlio della vittima e il legale della famiglia Moracci, l’avvocato Andrea Colacci: «Sia per me che per mia madre, che giustamente vuole essere presente a tutte le udienze – ha detto Filippo Moracci – non è per niente semplice essere qui. Continueremo a chiedere giustizia, perché venga dato l’esempio e perché fatti come questi non accadano più. Tutto si è consumato attraverso una violenza eccessiva, ingiustificabile».
I DUE PRESUNTI BASISTI ESCONO DAL TRIBUNALE

I familiari Di fronte all’assenza di uno dei legali difensori dei cinque, per gravi motivi familiari, il giudice ha aggiornato il procedimento al prossimo 15 dicembre e, a seguire, al 17 dicembre. Presente, come nell’udienza dello scorso 4 dicembre, Fioranna Moracci, vedova di Giulio e anche lei vittima della furia della banda entrata in azione a Gabelletta. La donna era stata legata e ‘imbavagliata’ con del nastro adesivo: solo l’intervento dei militari aveva evitato, nel suo caso, conseguenze ancora più tragiche.

OMICIDIO DI GABELLETTA, LA VICENDA
Imputati Presenti anche i cinque imputati – i rumeni Elvis Katalyn Epure (20), Gheorghe (21), Daniel Buzdugan (43) e due presunti basisti, il 60enne romano Gianfranco Strippoli e il 44enne ternano Claudio Lupi – difesi dagli avvocati Maori, Mattiangeli e Squitieri. La sesta persona arrestata nel corso delle indagini, la 48enne Angela Cioce, colf di origini pugliesi che avrebbe offerto supporto e informazioni al gruppo, ha invece optato per il rito ordinario con processo in corte di Assise. Per tutti l’accusa è concorso in omicidio, rapina e sequestro di persona.
Aggravanti Lunedì mattina in aula, il legale della famiglia Moracci, l’avvocato Andrea Colacci, ha chiesto alla procura di contestare formalmente altre tre aggravanti agli imputati: l’aver agito in cinque e più persone per compiere la rapina, le modalità particolarmente efferate del fatto e l’aver approfittato delle condizioni di minorata difesa dei due anziani.