Il consiglio provinciale di Perugia ha approvato il bilancio di previsione del 2015. Per il presidente Nando Mismetti l’auspicio è che si sia conclusa la fase d’emergenza e quella legata alla riorganizzazione dell’ente, che dovrà trasformarsi nella ‘Casa dei Comuni’: «C’è equilibrio, ma impossibilitati a fare scelte. Contiamo su un 2016 più tranquillo». Il valore complessivo del bilancio ammonta a 419 milioni.
Conti e scelte Il via libero definitivo al documento finanziario è giunto questa mattina con 8 voti favorevoli, 2 contrari e 3 astensioni dall’assemblea consiliare, la cui seduta è stata preceduta da quella dei sindaci, chiamati ad esprimere il loro parere. «Quello che si chiude oggi – ha dichiarato Mismetti – è un bilancio, frutto di un lavoro impegnativo fatto con Governo e Regione, di equilibrio che non ha permesso di fare scelte a questo ente. In questo anno di transizione abbiamo cercato di tenere i conti a posto per arrivare alla chiusura del bilancio. Siamo arrivati a questo risultato grazie al decreto 78, che ha permesso il trasferimento di deleghe e dipendenti provinciali alla Regione Umbria dal 1° dicembre, e allo stanziamento di risorse da parte della stessa Regione».
L’immediato futuro Mismetti ha quindi ricordato la situazione – ancora aperta – legata alla polizia provinciale, il cui personale è stato inserito nel portale nazionale della mobilità, mentre quella riguardante la formazione ed i centri per l’impiego (l’ente può contare su risorse per i due terzi provenienti dallo Stato e per un terzo dalla Regione) è conclusa: «Da gennaio la Provincia diventerà ‘Casa dei Comuni’ – ha poi aggiunto Mismetti – e su questo dobbiamo lavorare per il futuro dando servizi concreti ai municipi sempre più bisognosi di aiuti». Sul rapporto fra città metropolitane (10) e province (76) Mismetti ha spiegato che «è chiarissima fin d’ora l’intenzione del Governo di finanziare le 10 grandi aree a scapito delle 76 periferiche. Da rivedere».
Riduzioni, criticità e spese Nello specifico, nella relazione tecnica, si legge che ‘la predisposizione del documento contabile approvato dal Consiglio presenta forti criticità dovute prevalentemente alla ulteriore, pesantissima, riduzione delle risorse disponibili operata con la legge n. 190/2014 (legge di stabilità 2015). L’entità delle riduzioni di risorse approvate con leggi dello Stato è tale che, ad oggi, risultano seriamente compromessi gli equilibri finanziari dell’Ente e, con essi, la capacità di assicurare i servizi essenziali che, sempre per leggi dello Stato e della Regione, la Provincia deve erogare. La spesa per il personale si conferma in diminuzione rispetto al 2014 confermando un trend di riduzione costante di tale spesa, che passa dai circa 41.665.722,04 euro del 2012 ai 36.531.585,88 del 2015. A regime la riduzione della spesa è stimabile in 4,5 milioni di euro. L’obiettivo del patto di stabilità interno per non è stato conseguito. Sul piano degli investimenti, il piano triennale per l’anno 2015 investimenti totali per 44.664.369,64 euro, dei quali 25.847.085,20 sul settore viabilità, 7.533.756,31 sul settore edilizia, 7.944.554,24 sul settore ambiente e territorio e €. 3.338.973,89 per gli altri servizi dell’ente’.
Condivisione Nel dibattito successivo il vice sindaco di Perugia, Urbano Barelli, ha sottolineato come «ci saremmo aspettati una preventiva condivisione – ha dichiarato nel corso dell’Assemblea dei Sindaci -, tuttavia diamo ai nostri rappresentanti in Consiglio provinciale il mandato per verificare se astenersi o dare un voto contrario». Sulla stessa scia Floriano Pizzichini che, dichiarando di astenersi, ha auspicato per il futuro «una gestione dell’Ente condivisa con l’intero organo consiliare, all’interno del quale poco senso ha parlare di maggioranza e opposizione». Analoga la posizione del consigliere Giampiero Panfili, che ha fatto osservare come dai sindaci sia giunto un chiaro segnale di collaborazione.
Contrario al bilancio Riccardo Meloni, che ha parlato di «percorso autonomo compiuto dalla maggioranza». Per quest’ultima sono intervenuti Roberto Bertini e Erika Borghesi,che hanno fatto notare gli enormi sforzi compiuti dalla struttura e dagli organi politici per giungere ad un risultato «tutt’altro che scontato». Bertini ha evidenziato infine che «ora iniziamo a ragionare sui servizi riorganizzando la struttura e tornando a motivare il personale».