Domenica mattina erano oltre duecento in piazzale della Rivoluzione Francese, diversi dei quali provenienti anche da fuori regione, e prima di tutto hanno dovuto decidere se arrendersi alla pioggia o andare avanti comunque. Alla fine la soluzione è stata una via di mezzo: manifestazione con percorso ‘ridotto’ dal punto di ritrovo fino alla vicina prefettura, con la promessa di replicare a stretto giro l’iniziativa, forse giĂ sabato 20 o domenica 21 febbraio.
FABIO NERI (‘NO INC’): «COMUNQUE TANTI»
Gemellaggio Sotto la sede di palazzo Bazzani i manifestanti hanno dato via a un sit-in e un invito particolare è giunto dalla delegazione No Inceneritori intervenuta dalla Toscana: a marzo ci sarà una grande manifestazione congiunta.
La protesta «L’unico obbiettivo che la cittĂ dovrĂ darsi – è il tema della manifestazione organizzata per il giorno di San Valentino a Terni – sarĂ la chiusura degli inceneritori». PerchĂ© «fino a quando questo non accadrĂ – dicono gli organizzatori del comitato ‘No inceneritori’ – non saremo al riparo dalle minacce di nuovi e vecchi combustibili, possibili emergenze rifiuti, di nuovi e vecchi potentati del settore dei rifiuti che, sempre piĂ¹ col benestare delle amministrazioni, sottraggono ai territori potere di controllo, decisione e gestione della risorsa rifiuti».
La rivendicazione «Le città , le donne e gli uomini che le abitano, da anni stanno dimostrando, in un crescendo costante di partecipazione e consapevolezza, la chiara volontà di chiudere con la stagione dell’incenerimento. La salute compromessa, l’esistenza di alternative già praticate, sono gli elementi alla base di questa rivendicazione e fanno parte di un sapere diffuso e comune, che è andato aumentando grazie al lavoro continuo e costante, fatto di decine di iniziative e momenti di mobilitazione. A questo processo di crescita le istituzioni devono saper corrispondere esercitando i propri poteri».