di Fra.Tor.
La conferenza stampa di mercoledì mattina alla Camera di commercio di Terni, organizzata per illustrare gli eventi in programma al ‘PalaSevenToStand’, la struttura montata a fianco della basilica di San Valentino, non era stata molto chiara per i giornalisti. Ma, a quanto pare, l’idea di base non era chiara nemmeno a chi era stato invitato a partecipare alla stesura del cartellone degli eventi. E non solo a loro.
La Diocesi Tanto per cominciare c’è da registrare una secca presa di posizione della Diocesi, che in merito al ‘PalaSevenToStand’ precisa di«non essere a conoscenza dell’iniziativa avviata da alcuni privati e di non aver dato nessun patrocinio alla stessa o contributi di altro tipo».
Il logo Quello che rimane ora da capire è come mai, nelle locandine di alcuni eventi appaia – c’è pure quello del Comune di Terni – il logo della Diocesi stessa. Magari si è trattato di un banale errore. Ma se così non fosse, sarebbe una faccenda per niente trascurabile.
«Non parteciperemo» Poi c’è qualcun altro al quale la faccenda è andata per traverso. Si tratta dell’associazione San Valentino Borgo Garibaldi – che per il 6 marzo alle 15 aveva organizzato il ‘Gran Galà del burraco di San Valentino’ – ma che con una lettera inviata al direttore artistico Folco Napolini, si è tirata fuori. Di seguito la lettera:
“Gentile direttore artistico Folco Napolini,
dopo la conferenza stampa di mercoledì mattina presso la Camera di commercio di Terni e alcuni articoli di giornale per noi chiarificatori, abbiamo deciso, come associazione San Valentino Borgo Garibaldi, di non prendere parte agli eventi del ‘PalaSevenToStand’.
Non abbiamo visto da parte degli altri la stessa chiarezza con cui siamo soliti lavorare, nel nostro piccolo senza guadagno.
Scusandoci del disagio arrecato chiediamo venga tolto il nostro evento in cartellone.
Distinti saluti
Associazione San Valentino Borgo Garibaldi”.
I dubbi Ora, un’associazione di cittadini può aver capito male e, magari, la sua defezione potrà essere giustificata, dagli organizzatori degli ‘eventi’ in tanti modi; ma visto che arriva in contemporanea con la presa di posizione della Diocesi, qualche perplessità – quanto meno sulla ‘catena’ di comunicazione – la fa sorgere.