Associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dell’Inps, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, contraffazione di documenti di lavoro: questeย le ipotesi di reato contestate a cinque persone appartenenti ad un’agenzia di affari, perย un totale di trentuno indagatiย – in Umbria e non solo – nella maxi operazione ‘Open doors’. L’attivitร investigativa, coordinata dal procuratore di Spoleto Alessandro Cannevale e dal sostituto Gennaro Iannarone, รจ stata eseguitaย dal settore anticrimine del commissariato di polizia di Foligno, diretto dal vice questore aggiunto Bruno Antonini, e dai carabinieri dell’ispettorato del lavoro diย Perugia, coordinati dal luogotenenteย Angelo Borsellini, supportati ai reparti territoriali della questura e del comando provinciale dell’Arma.
Il ‘sistema’ Per gli altri ventisei l’accusa รจ di concorso negli stessi reati. Il danno finanziario stimato nei confronti dell’Inps รจ di circa un milione di euro. L’indagine, andata avanti per oltre un anno, ha consentito di fare luce sul sistema che, avvalendosi della collaborazione di persone indigenti e in situazioni di grave disagio sociale, avrebbe consentito a numerosiย cittadini extracomunitariย di instaurare rapporti di lavoro fittizi. Il tutto per ottenere in cambio somme fra gli 800 e 1.500 euro per ciascun ‘lavoratore’, una parte dei quali – fra i 150 e i 200 euro – destinati ai falsi datori di lavoro. Il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina si sarebbe realizzato attraverso l’ottenimento di permessi di soggiorno, ricongiungimenti familiari, il riconoscimento della cittadinanza italiana e la concessione di benefici previdenziali, assistenziali e di disoccupazione.
Arresti in serie Tutti gli indagati sono stati sottoposti a misure restrittive, emesse dal Gip di Spoleto Augusto Fornaci: dalla custodia in carcere agli arresti domiciliari, fino all’obbligo di dimora. L’esecuzione delle ordinanze ha visto impegnati circa 100 uomini e 40 automezzi. Eseguiti arresti, sequestri e perquisizioni anche fuori regione. L’indagine รจ partita da normali verifiche su permessi di soggiorno e rapporti di lavoro domestici, poi seguite da opportuni accertamenti presso la prefettura di Perugia e le sedi locali e regionali dell’Inps.
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