di S.F.
L’ultima gara da tecnico della Ternana. Questa al momento la situazione di Roberto Breda che, a ventiquattro ore dall’atto conclusivo della stagione con il Brescia, nella conferenza stampa prepartita ha tracciato un bilancio definitivo della sua avventura in rossoverde, in attesa che da Roma Simone Longarini – o chi per lui – si muova per comunicare qualcosa non solo a lui, ma a tutto il gruppo. Sì, perché per ora il ‘rompete le righe’ – questa l’idea del veneto – è immediato, dopo il termine dell’incontro. Concreta la chance che per Luigi Vitale e Fabio Ceravolo, capitano e vice delle ‘Fere’, il confronto con i lombardi rappresenti la ‘passerella’ di saluti ai tifosi: anche nel loro caso mutismo totale da parte della proprietà.
ROBERTO BREDA IN CONFERENZA STAMPA: FUTURO E BILANCI. IL VIDEO

Poker di giovani Tra i venti convocati ci sono i ‘baby’ Sernicola, Tascone – entrambi in pole per una maglia da titolare -, Battista e D’Orsi; fuori invece Gava, Masi, González, Santacroce, Monteleone, Grossi, Signorelli, Falletti, Gondo e Dugandžić: per molti di loro l’avventura a Terni non proseguirà. Al cospetto delle ‘Rondinelle’ sarà 4-3-3 con Zanon, Meccariello, Valjent, Sernicola davanti a Sala, Busellato, Tascone e Palumbo in mediana e il tridente Janse-Avenatti-Furlan in avanti. «Ceravolo e Vitale in campo per un saluto finale ai tifosi? Vedremo», ha commentato Breda in merito».

‘Taglio’ Troianiello, linea verde Nemmeno con le assenze di Falletti, Gondo, Grossi e Dugandžić l’esterno campano è riuscito a ritagliarsi uno spazio tra i convocati: «Non è una cattiveria – spiega il veneto – verso Gennaro, ne abbiamo parlato ed è una scelta condivisa. A lui una presenza in più non cambia nulla: se riesco a far esordire un giovane penso che sia più bello per tutti. Giusto fare una comunione di idee, ovvero la ricerca del risultato e l’utilizzo di qualche ‘Primavera’. Sempre nel rispetto della gara, abbiamo detto che vogliamo far bene e di questo si tratta. Tascone oltretutto ha già giocato due partite in coppa Italia».
Fierezza Miglior media punti in serie B e maggior numero di vittorie – molte anche le battute d’arresto, 15 – conseguite in una singola stagione dal ritorno nel torneo cadetto. I risultati parlano a favore del tecnico trevigiano nonostante i vari ostacoli trovati lungo il cammino, spesso creati da decisioni societari del tutto prive di logica: «No, non è stata l’annata più complicata per me da quando alleno. Ne ho avute diverse con maggiori difficoltà: a Salerno – fa un esempio Breda – ci fu il problema legato al fallimento e ai problemi economici, qui non ci sono. A Terni ho ‘sposato’ il gruppo, mi è piaciuto fin dall’inizio: è stato fatto un buon lavoro, seppur per tanti – specifica il veneto – motivi non siamo stati in grado di dare l’accelerata in alcuni momenti. Al di là dei risultati e di altre cose, come unità d’intenti e come modo di vivere le situazioni dobbiamo essere fieri del nostro gruppo».

Rapporti e ‘panni sporchi’ Passando alla vita quotidiana con i rossoverdi Breda chiarisce che «qualcuno magari è più scontento di altri per il poco spazio avuto, ma in generale il rapporto con i giocatori è sempre stato leale. E non sempre ho tenuto i toni bassi visto che i ‘panni sporchi si lavano in casa’. Tra le gare più significative e rilevanti ricordo quelle con Bari e Vicenza nel girone d’andata, perché hanno dato grande fiducia al gruppo per il prosieguo del campionato; lo stesso vale per la sfida di Latina. Per quanto riguarda i due derby perso posso dire che, io in primis, dovevo fare cose diverse. Gli alibi non mi piacciono e su questo fa riferimento anche per i due match con l’Ascoli».

Acri e Siviglia Esonerato l’ex ds a fine gennaio, è arrivato al suo posto – come trait d’union tra proprietà e gruppo – il club manager Siviglia. Due figure che hanno accompagnato Breda durante il suo cammino rossoverde: «Non ho rimpianti, non ne ho mai avuti. Con Acri c’era un ottimo rapporto, nato qui a Terni, poi è arrivato Sebastiano e si è messo a disposizione: ritengo che il suo lavoro lo abbia fatto bene. Non è detto che avere troppi interlocutori sia positivo, anzi. Abbiamo sempre avuto – ha proseguito Breda – il merito di cercare delle soluzioni ai problemi e mettere alle spalle tutto ciò che è andato storto. Se ho temuto per la mia posizione dopo il gesto per Masi? Conta essere coerenti e comunque sia tutto il gruppo ha rispettato la scelta societaria in quella circostanza. Poi è chiaro che contano le gerarchie, è normale». E su richiesta di giudizio per il Siviglia in versione allenatore (potrebbe già allenare un club di serie A o B, magari proprio la Ternana) Breda afferma che «conosco le sue idee, ne abbiamo parlato spesso, ma non sono in grado di dire qualcosa di concreto; non ho dati per esprimere una valutazione».

Futuro: avventura finita? Il tema caldo non può che essere il prosieguo del rapporto con la società di via Aleardi. Inutile dire che da Roma nessuno si è fatto sentire: «Il mio lavoro è molto particolare. Finiamo il campionato e poi vediamo se ci sarà il caso di parlare: per il momento non ci sono stati contatti. La frase ‘mi piacerebbe restare’ la ritengo – sottolinea Breda – una di quelle politically correct e non la dico. Quando riparti in una piazza c’è un confronto dove vanno analizzate cose passate e future, poi scatta la valutazione. Dirlo tanto per dirlo non ha senso. Se c’è una condivisione di percorsi e obiettivi perché no?». Intanto però su Breda incombe il ‘pericolo’ – ben accetto – di dover pagare al gruppo la cena a base di pesce in caso di vittoria.

L’avversario Finale dedicato al rivale di turno: «Il Brescia ha dei giovani interessanti e, specie davanti, ha molta qualità. Boscaglia – ha concluso Breda – ha saputo dare un’identità ben marcata alla squadra». Diverse defezioni anche in casa biancazzurra: fuori gli squalificati Calabresi e Kupisz, indisponibili Dall’Oglio e Coly, nel 4-2-3-1 (in fase difensiva un classico 4-4-2) occhi puntati sullo spagnolo Geijo e Andrea Caracciolo, autori in combinata di 21 realizzazioni. L’arbitro sarà Rapuano della sezione di Rimini.