di Ros. Par.
Guanti, scopa e rastrello in mano. Si è presentato così il sindaco Andrea Romizi per il primo giorno di primavera. L’occasione una giusta causa: pulire Fontivegge, uno dei quartieri di Perugia noto soprattutto per i fatti di cronaca, ma di recente ‘rinato’ per lo spirito di iniziativa dei cittadini. Come quella che si è tenuta sabato e che ha visto insieme residenti, giovani, meno giovani e musulmani pulire il loro quartiere. A dare una mano anche il primo cittadino e il suo vicesindaco Urbano Barelli.
Il sindaco Il giovane Romizi è soddisfatto delle iniziative che stanno smuovendo le acque a Fontivegge, una zona che ha sempre avuto tanti problemi e che ora sembra avere una nuova linfa. Grazie all’associazionismo – come Fontivegge insieme – e allo spirito di iniziativa di chi vuole impegnarsi in prima persona per la propria città, per la propria frazione, per il proprio quartiere. Andrea Romizi ama stare tra i suoi cittadini, se lo invitano ad un’inaugurazione non si tira indietro, se lo fermano in corso Vannucci per una stretta di mano e l’annuncio dell’arrivo di una lettera rimane ad ascoltare e risponde. E sottolinea come le sue porte, quelle del suo ufficio a Palazzo dei Priori, siano sempre aperte e a tutti.

Per Fontivegge sempre in prima fila Anche quando si tratta di ‘liberare’ il quartiere da carte e cartacce che spesso i cittadini buttano a terra con non curanza dell’ambiente in cui vivono. «È stata una bella giornata – racconta il sindaco sorridendo a umbriaOn – soprattutto perché non eravamo solo noi perugini. Vedere quei giovani musulmani, quelle ragazze con il velo, darsi da fare è stato bello. Questo fa bene all’integrazione». E le foto della giornata Romizi le pubblica anche su Fb, condividendo i post di chi c’era.

Tutti si rimboccano le maniche Lo spirito di iniziativa sta contagiando tutta la città, a riprova che ognuno nel suo piccolo vuole dare il proprio contributo. E sul social network si scopre così che anche a Ponte Felcino italiani e stranieri si sono dati da fare. Un sabato diverso con carta vetrata, pennelli e vernice in mano per riverniciare le protezioni metalliche della pista polivalente. Claudio Bazzarri scrive: «Hanno partecipato tanti cittadini di buona volontà, che al di là della provenienza geografica, delle tradizioni sociali e culturali e religiose si sono ritrovati insieme per rendere migliore il nostro quartiere. Molti rifugiati hanno dato il loro contributo. La giornata si è conclusa con un incontro nella sede dell’Ostello per la gioventù, durante il quale sono fissati altri analoghi e importanti impegni».
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