Terni, pugni in discoteca: buttafuori a processo

Un ternano di 41 anni è finito alla sbarra: per l’accusa sarebbe intervenuto troppo ‘energicamente’ per sedare una lite in discoteca

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di F.T.

Lesioni personali: questo il reato contestato dalla procura ad un 41enne di Terni, buttafuori di un noto locale della Conca. Per l’accusa, sarebbe intervenuto troppo ‘energicamente’ per sedare una lite scoppiata fra alcuni ragazzi all’interno della discoteca, finendo per colpire un 29enne con un violento pugno al volto.

Ferito I fatti, poi denunciati dalla vittima in questura, risalgono all’aprile del 2012. Un’esposizione, quella del giovane, supportata dai certificati dei sanitari che lo avevano medicato al pronto soccorso e che gli avevano riconosciuto una prognosi di 22 giorni in seguito alle contusioni riportate, in particolare allo zigomo e alla regione occipitale destra.

La versione In base alla ricostruzione dell’accusa, il ragazzo colpito – parte civile attraverso l’avvocato Paola Placidi – sarebbe finito in mezzo alla spiacevole situazione del tutto casualmente: accanto al suo tavolo c’erano alcuni giovani un po’ su di giri – probabilmente a causa dell’alcol – e uno di loro, scivolando, è finito sopra ad un suo amico. Questi lo ha aiutato a rialzarsi, ma anziché ringraziarlo, il ragazzo caduto ha iniziato a prenderlo a schiaffi: a quel punto il 29enne è intervenuto per bloccarlo ma il buttafuori non avrebbe trovato di meglio da fare che prendersela con lui, rifilandogli un pugno al volto e trascinandolo fuori dal locale dove sarebbe stato poi aggredito dal gruppetto dei ‘vicini di tavolo’ ubriachi. Per due di loro, inizialmente imputati per ingiurie e minacce, non si procederà visto che il giovane ha rimesso la querela.

Il processo Diametralmente opposta la lettura dei fatti da parte della difesa del buttafuori, rappresentato dall’avvocato Federica Grimani. Nelle prossime udienze, successivamente all’escussione dei testimoni della difesa, la versione verrà chiarita nel dettaglio. Il processo è stato aggiornato dal giudice Paola Taverna al prossimo giugno.

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