Terni, sindacati divisi sul salario accessorio in Provincia

Il gruppo aziendale UIL Fpl e l’Usb della Provincia di Terni, «dichiarano la netta contrarietà all’accordo sottoscritto il 13 gennaio dalla Rsu (a maggioranza), dalla Cgil Fp e dalla Cisl Fp, sulla ripartizione del fondo per il salario accessorio dell’anno 2014».

I ‘tagli’ I due sindacati ricordano che «come sostenuto anche al Comune di Orvieto (in quell’ente in verità anche la Cgil e la Cisl convergono su questa posizione), siamo assolutamente contrari a fornire contributi avallando accordi sul territorio provinciale, che determinano pesanti decurtazioni salariali, anche e soprattutto in un contesto complesso e pesante per i lavoratori dei servizi pubblici ed in particolare, in questo caso specifico, per le Province».

L’appello Uil Fpl e Usb «ribadiscono la necessità e il dovere da parte dell’ente, di garantire ai lavoratori e lavoratrici della Provincia di Terni almeno i medesimi trattamenti retributivi e salariali dell’anno 2013 ed allo scopo sollecitano il presidente, Leopoldo Di Girolamo ad attivarsi per sospendere e scongiurare le pesanti penalizzazioni determinate dall’accordo sottoscritto, nelle sedi e con le modalità che riterrà più opportune».

La vertenza La Uil Fpl e l’Usb della Provincia di Terni fanno sapere che «attiveranno, di concerto con i lavoratori e le lavoratrici dell’ente, ogni forma di rivendicazione e mobilitazione utile affinché questo accordo, sottoscritto da una Rsu in scadenza, in assenza del mandato dell’assemblea dei lavoratori e senza una corretta informazione sulle ricadute dello stesso, cessi di avere i suoi effetti e si riapra in tal modo la trattativa».

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