Ternana, una recidività più che pericolosa

Atteggiamento mentale, impatto sul match e scelte tecniche: si riaffaccia la zona retrocessione. Zanon: «Svegliamoci. Sintomi di sufficienza»

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di S.F.

Non sembrava nemmeno una partita tra squadre di pari categoria. Una Ternana spenta, sia a livello tecnico che fisico, in balia degli avversari e capace solo di portare a termine – e nemmeno con costanza – passaggi in orizzontale. Una Ternana ‘distesa’ su 60 metri: buchi tra i reparti, errori dei singoli ed ecco che al Benevento tutto velocità e scatti è stato servito su un piatto d’oro il ritorno alla vittoria dopo tre k.o. esterni consecutivi. I correttivi di Carbone, il cambio modulo e il brio della ripresa nulla sono valsi: questa volta niente rimonta e per le ‘Fere’ nuovo, tremendo passo indietro dopo quel 4-3 al Novara che, quantomeno, aveva permesso a Falletti e compagni di respirare un attimo. Tutto cancellato e domenica c’è la trasferta di Salerno, in uno scontro diretto che nessuna delle due formazioni può permettersi di fallire.

LA PARTITA

Male Juan Surraco

Male Juan Surraco

Carbone recidivo Sbagliare l’impatto sul match ci sta, capita anche a livelli ben più alti. Farlo però in sequenza – non a caso la Ternana è andata in svantaggio in dieci circostanze, record negativo del campionato – inizia ad essere non solo preoccupante, ma sintomatico di una problematica di difficile risoluzione: il tecnico calabrese fin dall’inizio del torneo punta molto sull’aspetto agonistico, caratteriale della squadra e, sebbene i rossoverdi siano riusciti a rimontare in più circostanze gli avversari, il bilancio finora non può che essere negativo sotto questo aspetto. E se a ciò si aggiunge la doppia scelta – out Germoni e Palombi, spazio al 4-3-3 son Falletti largo fino al ritorno al 4-3-1-2 – di inserire Della Giovanna e Surraco dal primo minuto la frittata è fatta: il Benevento nella prima frazione non ha fatto altro che affondare dal lato dell’ex capitano della ‘Primavera’ dell’Inter con Ciciretti, l’uomo più incisivo (3 gol e 4 assist con quello di lunedì sera) dei sanniti. Una bocciatura netta per il ’97 rossoverde, non aiutato tuttavia dalla scelta del tecnico calabrese di schierarlo fuori ruolo e in una condizione – lo stesso Carbone, alla vigilia, era incerto sulla tenuta del giocatore – non ottimale. Della Giovanna come Contini insomma, sostituito dopo l’intervallo in seguito alla disastrosa frazione disputata nel 4-3 contro il Novara.

LA GALLERY DI ALBERTO MIRIMAO

Simone Palombi

Simone Palombi

‘Idiosincrasia’ Palombi Di certo il ’96 di Tivoli non è la panacea di tutti i mali, né un giocatore che possa già risultare decisivo in B. E qui ci siamo. Non a caso, però, dal suo ingresso in campo (la Ternana aveva già iniziato a giocare meglio con Falletti arretrato) le ‘Fere’ hanno acquistato brillantezza e più spunti nell’arco offensivo: sostituzione tardiva – minuto 66 – considerata la performance di Surraco e la necessità di attaccare con movimenti più diretti l’area giallorossa. Carbone lo sapeva: «Quello che assomiglia di più a La Gumina è Palombi». Tuttavia l’allenatore rossoverde ha preferito cambiare modulo e dare una maglia da titolare all’uruguaiano, altra decisione risultata poi negativa ai fini del risultato. Complimenti in conferenza stampa, non tramutati poi in atti concreti nelle scelte di formazione. Una gestione ‘particolare’ di Palombi, sul quale – tra le altre cose – si era esposto in prima persona Simone Longarini, presente lunedì sera al sera ‘Liberati’ in compagnia del sindaco Di Girolamo.

Simone Longarini ha assistito al match

Simone Longarini ha assistito al match

La revisione Con l’utilizzo del 4-3-1-2 e l’ingresso di Palombi la Ternana ha poi creato occasioni su occasioni – Defendi, Di Noia, Di Livio – negli ultimi venti minuti, ma uno straordinario Gori ha negato il gol del pareggio ad Avenatti e compagni. Una marcatura che in linea di massima sarebbe stata meritata per il secondo tempo disputato, di certo intanto c’è il primo tempo ‘consegnato’ al Benevento e i tre punti sanniti. E il terz’ultimo posto in condivisione con l’Avellino. Serve ripartire dalle base, ovvero cercare di avere un filo logico sin dall’inizio.

La sveglia Damiano Zanon, da capitano, non ci va leggero nel commentare la sconfitta rossoverde. Quei 45 minuti iniziali meritano più di un campanello d’allarme per l’aquilano: «Abbiamo fatto un primo tempo – ha spiegato a fine partita – veramente pessimo, lo dico apertamente perché è ora che lo capiscano tutti: chiedo scusa a livello personale per la prestazione, serve una bella svegliata. Nella ripresa abbiamo cercato di metterli in difficoltà e ci siamo riusciti, tuttavia tre palle nell’area piccola loro e non facciamo gol: non possiamo raccontarla a nessuno che è stato una buona ripresa visto il risultato».

LE PAROLE DI DAMIANO E JUAN SURRACO AL TERMINE DEL MATCH, VIDEO

Fabio Della Giovanna: un incubo la prima da titolare

Fabio Della Giovanna: un incubo la prima da titolare

Il monito Zanon non salva nulla della prima parte delle ‘Fere’: «C’è stato un black-out totale, la squadra ha sbagliato delle cose elementari. Sono sintomo – l’accusa dell’abruzzese – di sufficienza: errori tattici, tecnici e persone ferme, ho sempre detto che c’era da lavorare. Ci sono dei limiti da superare, dobbiamo dirlo: siamo poco attenti e cattivi, se troviamo una squadra che ha queste caratteristiche ci ‘mangia’. Si tratta proprio di un approcco sbagliato alla partita e non so se la società vorrà fare dei cambiamenti a gennaio, ma dobbiamo puntare ad avere il massimo dei punti possibili a gennaio. La Ternana – ha concluso Zanon – merita una classifica diversa». Trapani, Cesena e Avellino, le tre squadre che precedono i rossoverdi: due punti su nove a disposizione.

Convinzione che non basta Insufficiente la partita di Surraco, schierato nel tridente offensivo – molto a lungo da seconda punta in linea con Avenatti – vicino ai connazionali. Di movimento molto, ma disorganizzato e inefficace al di là di un paio di spunti in velocità sulla corsia destra: «Tra il primo e il secondo tempo – il commento dell’uruguaiano – Carbone ci ha dato convinzione per tentare di vincere la partita. Ce l’abbiamo messa tutta ma non ci siamo riusciti, può capitare. La mia prestazione? Non sono soddisfatto». Si è sentita eccome la mancanza di Antonino La Gumina.

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