Il Comune di Perugia ha investito molto sulla riqualificazione delle aree verdi, grazie anche ad un progetto del vicesindaco Urbano Barelli che vuole metterle in rete. Restano però problemi atavici, come quello dei servizi igienici del Percorso Verde. Polemica che periodicamente torna alla ribalta della cronaca cittadina.

Anziani alle intemperie A protestare stavolta sono gli anziani. Sì perché il Percorso Verde non è solo luogo di sport e di passeggio. Molti anziani sono soliti riunirsi per giocare a carte e trascorrere al parco le loro giornate di relax. In particolare, nei pressi della pista di ciclismo veloce, poco distante dai campetti da basket, c’è un casotto che era stato adibito a sede delle loro infuocate partite a carte. Un modo per ripararsi dal freddo in inverno (così come dalla calura estiva) e per avere un punto di riferimento per i servizi igienici. Ora però il casotto è inaccessibile e le partite, come abbiamo documentato, vengono giocate all’aperto.
IL RACCONTO DEGLI ANZIANI DEL ‘PERCORSO VERDE’ (VIDEO)

Bisogni lungo il sentiero Gli anziani raccontano a umbriaOn che del casotto avevano anche la chiave, ma da un giorno all’altro è stata cambiata la serratura, lasciandoli fuori. Niente sede per le partitelle pomeridiane. Ma soprattutto niente bagni. Tanto che – ci raccontano – per i bisogni fisiologici sono costretti a fare tutto… all’aria aperta. Con disagi facilmente immaginabili, per gli uomini ma soprattutto per le donne. Il problema dei bagni interessa non solo gli anziani ma tutti i frequentatori del Percorso. In tutta l’area, ci raccontano, ne restano attivi solo due, di cui uno all’aperto e l’altro adiacente al bar del bocciodromo. I gestori del bar ci raccontano che la struttura è comunale e loro non fanno problemi quando qualcuno arriva dall’esterno per utilizzare i servizi igienici: per capirci, non c’è bisogno della consumazione, come invece sostengono gli anziani nel video. Ma cambia poco: resta comunque il disagio di dover percorrere diverse centinaia di metri per espletare un bisogno fisiologico.

L’appello di Camicia Sull’argomento è intervenuto anche il consigliere Carmine Camicia: «Non basta dotare l’area di Pian di Massiano di ben 4 defibrillatori, quando non siamo in grado di fornire ai cittadini servizi indispensabili come i bagni pubblici – ha denunciato – da tempo gli anziani che frequentano quell’area chiedono che siano riaperti i servizi igienici chiusi da tempo, mentre il Comune aspetta di assegnarli attraverso una gara. A breve proporrò iniziative di protesta contro la cattiva gestione di quell’area pubblica, chiedendo la sostituzione dei dirigenti». Quella di Camicia segue le prese di posizione di questa estate di altri esponenti della minoranza consiliare. Ma poco è cambiato finora. Anzi: prima i bagni erano sporchi ma aperti, ora sono chiusi.
Il portale per le segnalazioni Ricordiamo che questa estate il vicesindaco Barelli ha presentato un portale delle aree verdi comunali, attraverso il quale segnalare eventuali disagi e disservizi. Il tutto all’interno del piano di ‘messa in rete’ delle associazioni che gestiscono le aree sul territorio perugino: un modo per unire le forze sia nell’ordinario sia nella ideazione e realizzazione di eventi. Il verde pubblico cittadino si estende per circa 8 milioni di metri quadri 3 milioni di aree verdi (tra parchi, verde storico, aree verdi attrezzate, aree sportive, orti urbani e aree di forestazione urbana) e 5milioni di verde urbano (arredo urbano, giardini scolastici e cimiteriali, aree boschive e verde incolto). Abbiamo provato a contattare il vicesindaco Barelli per dargli la possibilità di replica, ma senza ricevere risposta. Fino ad ora.