di Fra.Tor.
«Le spese sono troppo alte, l’istituto non ce la fa più a sostenerle, quindi questa sede dal primo marzo 2017 chiuderà». Questo è quello che «io e un’altra ventina di genitori ci siamo sentiti dire mercoledì 22 febbraio». A denunciare l’accaduto è il papà di una bambino al primo anno di asilo nido, nella sede distaccata di Stroncone – scuola San Francesco in località Colle – dell’Istituto ‘Leonino’ di Terni.
Il danno «Siamo in difficoltà, in enorme difficoltà, mi creda», esclama amareggiato e anche un po’ arrabbiato il papà al telefono con umbriaOn. «Questa sede è frequentata da circa 20 bambini e questa decisione reca un danno enorme a tutti noi genitori, ma soprattutto ai piccoli. Se con molti sacrifici, sopratutto economici, abbiamo scelto di portare i nostri figli in questa sede, è perché la maggior parte di noi vive o lavora in questa zona. I bambini sono piccoli, piccolissimi, e capisce bene quanta difficoltà hanno avuto per ambientarsi con gli altri bambini e con le maestre».
I bambini E ora? «Ora ci sentiamo dire da Don Marco Baroncini (che rappresenta la Pia Fondazione Autonoma Monsignor Vincenzo Tizzani, che amministra la scuola; ndr), arrivato a dicembre in questo Istituto, che a causa delle troppe spese si trova costretto a chiudere questa sede e ci invita a trasferire i nostri figli nella sede ternana. Ma come facciamo? Come faranno i nostri figli? Per noi genitori si tratta di problemi logistici, di organizzazione con il lavoro, ma loro poverini? Ci è stato assicurato che nella sede ternana ritroveranno le loro insegnanti, ma non è sicuro che le ritroveranno negli stessi orari di prima. Insomma, per loro sarebbe uno stravolgimento totale».
Gli avvocati Ma la notizia ai genitori non è proprio arrivata come un fulmine a ciel sereno. Il papà racconta che «queste difficoltà ci erano state già accennate, ma ci era stata data anche una soluzione ‘salvagente’. Noi paghiamo più o meno 230 euro al mese per lasciare i nostri figli a scuola e Don Marco ci aveva proposto di spendere 50 euro in più per mantenere aperta la sede di Stroncone, ma ad orario ridotto. A noi genitori questo andava bene, seppur con maggior sacrificio. Ma mercoledì il tragico annuncio. Dal primo marzo tutto chiuso. Da quello che so, solo 2 o 3 famiglie hanno la possibilità di portare i loro figli a Terni e ho saputo anche che qualcuno vuole rivolgersi ad un avvocato». Insomma, la faccenda sembra proprio non finire qui.