di S.F.

Corsa ‘sensata’, niente follie mentali, un pizzico di accortezza tattica (male invece il cambio in corsa nelle battute finali), inserimento di giocatori in condizione e un po’ di fortuna. Si miscela ed ecco che esce una Ternana decente e in grado di dimostrare di essere ancora una squadra, seppur a tratti e con tutte le difficoltà del caso: no, non si è risolto pressoché nulla con il 2-1 delle ‘Fere’ nello scontro diretto con il Trapani e la salvezza resta una chimera, ma la ‘prima’ di Fabio Liverani ha messo in evidenza che se il gruppo è gestito in maniera logica può dare ancora qualcosa. E nel discorso rientra anche il ‘caso’ Mohamed Sissoko: bizze del franco-maliano e addio definitivo a meno di un mese dall’acquisizione. Strade divise e tutti più contenti. Di certo una storia che ‘espone’ in negativo entrambe le parti coinvolte. E Pagni attacca: «Mostrata intolleranza, comportamento non consono. Priorità è la salvezza».
FABIO LIVERANI E L’ESCLUSIONE DI MOHAMED ‘MOMO’ SISSOKO: «GIOCATORI SONO TUTTI UGUALI», VIDEO
Compattezza Di rado la Ternana quest’anno ha giocato come un’ unico corpo. Con il Trapani – quantomeno per larghi tratti del primo tempo – si è rivista dopo settimane una formazione compatta, non distante nei reparti e capace di coprire il campo senza lasciare quei buchi in mediana dove troppo spesso gli avversari si sono infilati per affondare la difesa: bene in tal senso la scelta di Fabio Liverani di affidarsi a giocatori di corsa e di brio – fatta eccezione per Ledesma, comunque più attento del solito a non farsi trovare fuori posizione – quali Di Noia e Petriccione. A giovarne anche Falletti, nel vivo del gioco come i ‘bei tempi’ pur senza trovare conclusioni di particolare rilievo; sufficiente anche la prestazione di Avenatti nell’arco offensivo delle ‘Fere’, mentre per Monachello tanta foga agonistica e poca pericolosità.

Il calo Una consuetudine il ‘crollo’ rossoverde nella ripresa. E sabato niente eccezione: vuoi per l’ingresso di Coronado – il 24enne brasiliano, oltre al gol, ha sfiorato la rete in altre due circostanze – e vuoi per un minore impatto fisico della Ternana, l’undici di Liverani è stato schiacciato nella propria metà campo nell’ultima mezz’ora, avendo comunque a disposizione la chance del 3-0 con il contropiede orchestrato da Palombi. Questa volta beffa – gara d’andata – nel recupero evitata. Il passaggio alla difesa a cinque con l’inserimento di Diakité non ha portato i risultati ipotizzati dal 40enne romano, come ammesso dall’ex Leyton Orient: più sofferenza e capacità di ripartenza in contropiede azzerata. «Il gol è colpa mia, non avevamo mai allenato quella situazione tattica», il ‘mea culpa’ al termine del match. Per ora bastano i segnali di vita e i tre punti (in aiuto anche una difesa siciliana tutt’altro che ermetica), senza troppi fronzoli. Lunedì ripresa a Terni e poi da martedì tutti ancora in ritiro in vista della sfida di Cesena.
I COMMENTI DI JACOPO PETRICCIONE E GIOVANNI DI NOIA, VIDEO

Il rifiuto e lo ‘strappo’ Meno di venticinque giorni e il ‘colpo’ mediatico franco-maliano si è dissolto. Una storia mai decollata e che già scricchiolava nel post Pro Vercelli a causa dello scarso impiego complessivo in maglia rossoverde: ‘fatale’ al 32enne il precario – Gautieri lo aveva messo in evidenza pubblicamente, Liverani ha virato con merito su giocatori più pronti senza farsi influenzare – stato fisico con il quale si è presentato a Terni dopo l’esperienza indiana. Quindi il rifiuto di sedersi in panchina nella sfida ai siciliani e la decisione di ‘strappare’ con via Aleardi: non una bella figura in linea di massima né da un lato né dall’altro, con Danilo Pagni che non è riuscito – c’erano già stati degli screzi durante la trattativa per portarlo in Umbria – a mettere una pezza ad una situazione burrascosa fin dall’inizio. Bene così, meno problemi per il tecnico rossoverde. Capitolo Andrea Rossi, in panchina a favore di Germoni: nemmeno il marchigiano avrebbe preso bene il non impiego al cospetto dei granata.

Pagni spiega «È doveroso – la nota di via Aleardi di lunedì mattina – fare chiarezza sulla vicenda Sissoko. Tengo a riaffermare, qualora ce ne fosse bisogno, che la società è coerente nell’adottare una linea di condotta che non prevede sconti per nessuno, che pretende impegno e dedizione totale da parte di tutti. La priorita’ è la salvezza della Ternana. Il calciatore Sissoko ha mostrato intolleranza nei confronti delle scelte tecniche, assumendo un comportamento non consono ad un professionista: il nostro principio guida da qui alla fine deve essere la condivisione e l’unione d’intenti, per il bene della Ternana Calcio. Chiunque non riesca a sposare la nostra causa e non si sente parte integrante di questa famiglia, può mettersi da parte. Vogliamo salvare la squadra con il cuore, la sofferenza e la totale abnegazione, per il bene della Ternana Calcio ed i suoi tifosi».
‘Fuoco’ Coppola L’addio di Sissoko ha fatto seguito ad un altro fatto ‘curioso’ al termine del match. Mentre i rossoverdi festeggiavano e salutavano gli avversari dopo il triplice fischio, si è notata una certa animosità di Manuel Coppola (fischiato da parte del pubblico al suo ingresso), a tal punto da richiedere l’intervento del ds di Castrovillari: rientrando verso gli spogliatoi si è aggiunto alla discussione anche lo stesso Liverani. «Parlavamo di cose extra-calcio», la spiegazione del tecnico della Ternana in conferenza stampa. Può essere, magari non troppo tranquillamente a giudicare dai volti.

La casualità friulana Jacopo Petriccione sinonimo di vittoria nel girone di ritorno. Una coincidenza che non passa inosservata, visto che il ’95 di scuola Fiorentina è stato rispolverato da titolare a due mesi dal successo casalingo sul Cittadella: il centrocampista goriziano non ha deluso, mettendo a disposizione del centrocampo rossoverde quel dinanismo e quella lucidità mentale che tanto serviva al reparto rossoverde. «Mi piace pensare – ci scherza sopra Petriccione – che non sia un caso. La Ternana è stata squadra dal primo minuto e credo che sia stato merito anche del ritiro: ci siamo ricompattati e abbiamo dato il massimo. Dopo tutte – il pensiero sulle parole di Pagni – quelle partite perse è normale lo sfogo del direttore sportivo, ce l’ha detto anche in faccia ed è stato giusto farlo: siamo professionisti ed è stato accolto in maniera intelligente».

Vice Avenatti atipico Altro giro e altra doppietta, per un totale di cinque reti stagionali. Giovanni Di Noia massimo protagonista contro i granata: non solo le marcature decisive, ma anche corsa ‘logica’ e poche sbavature nei rientri difensivi. «Sono contento per la doppietta e la vittoria, per fortuna ci sono due giorni dove possiamo ‘staccare’ e stare un po’ sereni; per quel concerne i miei gol contro Novara e Trapani più che belli sono pesanti, è una fortuna perché hanno portato sei punti. Speriamo che ne arrivino altri da qui alla fine, ma soprattutto che si raggiunga la salvezza».
Fiuggi decisiva A sentire i rossoverdi quei quattro giorni d’isolamento in terra laziale – e ora si va in Romagna da martedì – ha riacceso il gruppo a livello mentale. Non che fosse difficile fare meglio rispetto all’ultimo mese, ma una Ternana meno sbadata e più ‘viva’ si è notata: «Liverani ci ha fatto vivere il ritiro in maniera molto serena e abbiamo cercato di unirci come gruppo, è risultati si sono visti. Non ci sono – ha concluso il barese – problemi tra di noi, anche perché se non si rema tutti dalla stessa parte la salvezza sarà difficile da ottenere: il ritiro ci è servito, è stato utile perché ci ha fatto credere che possiamo farcela». E allora eccone un altro: tutti a Roma – fatta eccezione per gli infortunati – da martedì, quindi trasferimento a Cesenatico venerdì.