Perugia, mobilità notturna: parte ‘GIMo’

Al via la sperimentazione. Udu e rete degli studenti: «Il Comune ha sempre osteggiato il progetto, ora lo porti avanti»

Condividi questo articolo su

di P.C. e L.P.

Con un nome tutto perugino, 7 aprile, di venerdì sera, alle 22 in punto, è iniziato il primo esperimento di mobilità notturna nella città di Perugia. Fortemente voluto e chiesto dagli studenti universitari, si chiama GiMo

Le prime corse del servizio

Gli autobus Si chiamano proprio così – ‘Gimo 1’ e ‘Gimo2’ – le due navette che il venerdì e il sabato, dalle 22 alle 2.15 di notte, trasporteranno i giovani su e giù per Perugia partendo da piazza dell’Università, con una circolare destra e una circolare sinistra, che toccano Elce, Santa Lucia, Ferro di Cavallo, San Sisto, Madonna Alta, via della Pallotta, viale Roma, piazza Italia e Monteluce. Sono previste 9 corse per ogni linea con partenze ogni 30 minuti. Saranno impegnati cinque mezzi.

LA PRIMA ‘CORSA’ – IL VIDEO

Il servizio Pensato per gli studenti e i più giovani, ma anche per i turisti e tutti quelli che vogliono uscire e divertirsi la sera senza utilizzare l’auto privata, il servizio è stato realizzato grazie ai fondi messi a disposizione dalla Regione su impulso di una campagna portata avanti negli anni da Sinistra universitaria Udu e Altrascuola, rete degli studenti medi. Ci sono voluti dieci anni di rivendicazioni, ma alla fine gli studenti hanno vinto. La fase di sperimentazione continuerà fino al 30 giugno 2017.

L’inaugurazione delle corse

Mobilità sostenibile Collegamento centro-periferia, promozione del trasporto ad impatto zero, funzione sociale ed aggregativa, riscoperta della città e dei luoghi dell’intrattenimento e della cultura. Questi sono solo alcuni degli obiettivi con cui è stato immaginato e portato avanti il progetto delle navette notturne, le quali, con un percorso che collega gran parte del territorio urbano e cittadino, con una frequenza di un quarto d’ora ogni mezzo, restituisce una nuova visione della città e della cittadinanza. «Una città a misura di studente, in cui universitari e studenti medi possono lasciare a casa i mezzi privati, qualora ne abbiano, e molto spesso non è così, ed in cui i vari quartieri che compongono il territorio urbano non sono monadi isolate durante le ore notturne» commentano dall’Udu.

Vantaggi E il tutto, secondo loro, porterà un beneficio per l’intera collettività, sia per gli esercizi commerciali che per spazi come teatri e cinema, molto spesso situati lontano dalle residenze dei giovani. Ma anche valorizzazione del diritto allo studio, la possibilità di spostarsi tranquillamente per raggiungere o tornare dalle aule studio disseminate principalmente nel centro storico oppure garantire la sicurezza di quelle decine di studenti e studentesse che svolgono tirocinio all’ospedale fino a notte inoltrata.

Il ‘varo’ di GiMo

Comune «È questo il valore politico della mobilità notturna che dovrebbe essere condiviso non solo da noi, ma anche dalle varie istituzioni coinvolte, al fine di creare una mobilità che sia alternativa». Secondo Costanza Spera, coordinatrice della Sinistra universitaria Udu Perugia, «la mobilità notturna è una storica battaglia delle nostre associazioni, ma rappresenta solo un tassello per la nostra visione di mobilità alternativa. Un’opportunità che è stata realizzabile solo grazie all’intervento, anche economico, della Regione Umbria, dell’AdiSU e dell’Università. Il Comune di Perugia, che ha sempre osteggiato il progetto della mobilità notturna, bocciandolo e denigrando in svariate occasioni la proposta, definita come un divertimento per i giovani, ora se ne appropria in maniera indebita e rivendica la collaborazione nell’iter, seppur questa non sia mai avvenuta. Vista la nuova presa di posizione, chiediamo con fermezza che l’amministrazione comunale si impegni nel portare avanti il progetto oltre la sperimentazione».

Non solo sperimentazione E così anche Luigi Chiapparino, coordinatore della Rete degli Studenti medi: «Ci aspettiamo dunque che il Comune concordi con noi nella necessità di inserire la mobilità notturna all’interno del Pums, il quale sarà a breve redatto, per far sì che tale servizio non si fermi al termine della sperimentazione a Giugno. Ci auguriamo che sia la stessa istituzione a volere fortemente la sua continuazione, soprattutto in vista dell’edizione del 2017 di Umbria Jazz che si terrà a Luglio, un appuntamento a cui partecipano moltissimi giovani, turisti e cittadini. Un punto di partenza per stabilizzare l’intero progetto nell’arco degli anni».

Saremo sempre di più «Soddisfatti, felici, un po’ di tutto – dice Martina Domina a umbriaOn – finalmente ce l’abbiamo fatta. Sono certa che dopo questo primo giorno saranno sempre più i giovani a utilizzare la mobilità notturna. Noi, come associazioni, ci impegneremo nella pubblicizzazione del servizio, affinché possa essere conosicuto da tutti, ma penso che sia stato già fatto un buon lavoro in tal senso e credo che usufruiranno in tanto del servizio».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli