Centro scommesse: «Romizi intervenga»

Perugia come Bergamo. L’appello al potere di ordinanza del sindaco per definire gli orari di apertura e chiusura di queste agenzie

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Se l’operato del comune non è riuscito ad impedire l’apertura della sala scommesse a Porta Pesa, ora però il sindaco potrebbe intervenire per limitare gli orari di apertura.

L’interno del centro scommesse

Allarme e preoccupazione E’ questa la richiesta che arriva dai due consiglieri del Pd Sarah Bistocchi e Tommaso Bori che da tempo portano avanti la ‘battaglia’ al fianco dei cittadini e dei residenti contro centri scommesse e agenzie di gioco troppo vicini a ‘luoghi sensibili’ come scuole, ospedali e luoghi di culto. «Il fenomeno della ludopatia, soprattutto tra giovani e giovanissimi, è in rapida crescita nel nostro paese. – affermano i due consiglieri – Anche a Perugia la presenza di sale slot e sale scommesse desta ormai allarme in molti cittadini e associazioni, che si sono infatti mobilitati negli ultimi mesi con manifestazioni e raccolte firme, già consegnate nelle mani del Sindaco Romizi».

La protesta di genitori e insegnanti

Porta Pesa L’ultimo caso, il più eclatante, è quello della sala scommesse aperta nel cuore di Porta Pesa, ubicata a ridosso della scuola elementare Ciabatti, e in prossimità della scuola media Foscolo, del liceo scientifico Galilei e delle scuole materne Tiglio e Santa Croce, oltre ad essere Porta Pesa zona universitaria. «Bene ha fatto il consiglio comunale ad approvare velocemente una modifica al regolamento tesa ad equiparare le sale scommesse alle sale giochi per quanto riguarda la loro collocazione: la distanza di sicurezza prevista dalla Legge regionale 21 novembre 2014 n. 21, che stabilisce una distanza minima di 500 metri tra le sale giochi e i luoghi sensibili, in primis scuole di ogni ordine e grado, è ora applicata anche alle sale scommesse». Il che significa che, ad oggi, con le modifiche apposte, la sala scommesse a Porta Pesa non potrebbe neanche essere aperta.

La manifestazione davanti alla scuola

Potere di ordinanza L’agenzia ha invece aperto i battenti, essendo intervenuta il consiglio dopo che tutti i permessi necessari erano stati rilasciati dalla questura, come prevedeva la legge. Ma per dare maggiori garanzie ai cittadini, ora i consiglieri chiedono al sindaco un’ulteriore regolamentazione delle strutture già esistenti. «Molti comuni italiani stanno cercando di arginare il proliferare del fenomeno della ludopatia. E’ proprio in questa direzione che va il Manifesto dei sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo, di cui il comune di Perugia è tra i primi sottoscrittori e in cui si chiede che sia consentito il potere di ordinanza dei sindaci per definire l’orario di apertura delle sale gioco e per stabilire le distanze dai luoghi sensibili, e sia richiesto ai comuni e alle autonomie locali il parere preventivo e vincolante per l’installazione dei giochi d’azzardo».

Il caso Bergamo Tra i comuni italiani che stanno agendo in questo senso, e cioè emettendo ordinanze ad hoc per regolamentare gli orari di apertura di queste strutture, spicca l’amministrazione di Bergamo. Con apposita ordinanza, infatti, il sindaco ha stabilito orari stringenti che regolamentano le aperture di sale slot e sale scommesse, «considerato che il contrasto dei fenomeni patologici connessi al gioco compulsivo può essere utilmente esercitato anche attraverso interventi volti a regolare e limitare l’accesso alle apparecchiature di gioco. Individuando orari stabiliti di apertura e chiusura – spiegano i consiglieri – si può raggiungere l’obiettivo di rendere difficoltoso il consumo di gioco in orari tradizionalmente e culturalmente dedicati alle relazioni familiari».

L’appello «Il sindaco Romizi prenda coraggio e si faccia interprete di un sentimento di allarme diffuso in città: è necessario adottare con urgenza, come nel caso di Bergamo, un’ordinanza per limitare l’incidenza di sale slot e sale scommesse al fine di arginare un fenomeno sociale in preoccupante aumento soprattutto tra bambini e adolescenti».

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