di Fra.Tor.
Sono 1.093 (per 3.320 persone) le utenze finanziate dal Fud (Fondo utenze deboli) 2016 che potranno usufruire degli aiuti previsti nel pacchetto da 150 mila euro messo a disposizione anche quest’anno da Sii e Auri (ex Ati), in stretta collaborazione con la Consulta dei consumatori. Tutti i dati sono stati presentati martedì dal presidente del Sii Stefano Puliti e dal nuovo amministratore delegato Alessandro Carfì.
Il Fud è riservato «alle utenze domestico-residenti che abbiano un Isee inferiore o uguale a 12 mila euro – ha spiegato Puliti – e alle organizzazioni di volontariato Onlus, associazioni di promozione sociale o equivalenti». Dei 150 mila euro messi a disposizione, «100.844 euro sono state erogate su Terni a fronte di 701 domande accolte; 25.024 nell’amerino (211 domande ammesse); 24.131 nell’orvietano (181 domande approvate)». Il finanziamento medio «si attesta intorno ai 137 euro, con una media pro capite di poco più di 45 euro. L’erogazione più alta è stata di 674,16 euro, mentre quella più bassa di 2,78 euro». Il presidente ha, infine, sottolineato la novità riguardante l’analisi delle domande accolte in basa alla nazionalità: «Dai dati estrapolati dalle richieste, risulta infatti che il 63% degli aventi diritto è composto da italiani e il 37% da utenti non italiani».
L’INTERVISTA AD ALESSANDRO CARFI’ – IL VIDEO
Obiettivi I nuovi principi regolatori introdotti dall’Autorità nazionale per l’energia e il gas «impongono a tutti i gestori di adeguarsi a livelli di qualità del servizio sempre più stringenti, per questo motivo è in atto una profonda riorganizzazione della struttura commerciale che prevederà una nuova sede, entro l’estate, per migliorare il servizio agli utenti agli sportelli e al call center», questo un primo obiettivo tracciato dal nuovo amministratore delegato Sii, Alessandro Carfì. «Attività molto intensa è prevista anche sugli investimenti perché anche sui temi della qualità tecnica del servizio è in previsione una nuova delibera e quindi, immediatamente dopo la riorganizzazione commerciale, dovremo concentrarci sul fronte operativo».
Sii e Umbriadue Intanto, in una nota dell’Usb (Unione sindacale di base) si legge che «in questi ultimi periodi alcune vicende legate al Comune di Terni, hanno attirato completamente l’attenzione della collettività ed è passata del tutto inosservata l’acquisizione da parte di Acea della società Umbriadue, socio privato della Sii. Quindi l’azienda Sii, maggiore azienda partecipata pubblica a livello provinciale, ha un nuovo socio, nella più totale indifferenza. Tale operazione ha determinato la sostituzione dell’Ad Sii in quota al socio privato. Il gruppo Acea, a differenza del vecchio socio Umbriadue, si sta dimostrando fin da subito protagonista della politica aziendale con tutte le ripercussioni sul territorio che questo comporta. In questo contesto la politica locale risulta essere completamente assente, nonostante la Sii gestisce un servizio pubblico e bene primario in regime di monopolio». Stante la situazione al Comune di Terni, l’Usb richiederà, quindi, «un incontro alla vicesindaco e all’assessore di competenza, al fine di esporre la preoccupazione per quanto sta accadendo» e chiede fin da ora che «i sindaci dei territorio svolgano il loro ruolo di gestione e controllo della società Sii. Riteniamo infatti inammissibile che in tutta questa situazione nessun rappresentante politico locale si sia reso partecipe di tali avvenimenti».
Stefano Puliti Il presidente del Sii trova «fuori luogo le parole dell’Usb perché il Sii è composto per il 51% da una parte pubblica e per il restante 49% da parte privata. Umbriadue rimane, ma al suo interno le società hanno venduto quote ad Acea ed è quindi cambiato, sempre al suo interno, il socio di maggioranza. Questo si può fare e non necessita di nessun permesso. Non c’è nessun cambio di gestione o di obiettivi».