«Nessuno si è mai dimenticato di Sandro, perché era benvoluto da tutti. Un uomo buono che non meritava questa fine». Ad un anno dall’omicidio di Sandro Bellini, il termoidraulico 53enne ucciso dal 44enne ucraino Andriy Halan, i familiari e gli amici lo ricordano con una messa che si terrà giovedì pomeriggio alle ore 17 nella chiesa di San Giovanni Evangelista, in piazza della Repubblica a Terni.

In carcere Per quell’efferato delitto compiuto il 18 maggio del 2016, l’omicida è stato condannato lo scorso febbraio a 30 anni di reclusione dal tribunale di Terni. Per il giudice Massimo Zanetti, «più argomenti inducono a ritenere, al di là di ogni ragionevole dubbio, che sia stato l’imputato, da solo, ad uccidere il Bellini».

Un delitto originato dalla gelosia di Andriy Halan verso l’ex compagna, con cui Sandro Bellini aveva intrattenuto una breve relazione sentimentale. Il corpo del 53enne ternano era stato trovato la mattina del 29 maggio dello scorso anno nelle acque del fiume Velino, nei pressi di Marmore, non lontano dal punto in cui la sua auto – undici giorni prima – era stata data alle fiamme per nascondere le tracce dell’omicidio. Sin dalle ore successive il fatto, le indagini dei carabinieri si erano concentrate sul 44enne ucraino, ‘incastrato’ da tutta una serie di elementi e riscontri, anche di carattere scientifico. Da qui la condanna a 30 anni per omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dall’aver agito per futili motivi.