Una storia di insulti e privazioni, sfociata in violenze fisiche, messe in atto con brutalità di fronte alla figlia piccola e culminate – il 24 agosto dello scorso anno – con un tentativo di strangolare con una corda la compagna, 47enne di nazionalità straniera. In seguito all’intervento della squadra Volante di Terni e alla denuncia sporta dalla vittima, il soggetto – 42enne operaio ternano – era stato arrestato.
Il processo La vicenda è finita in tribunale dove l’uomo – colpito da divieto di avvicinamento alla vittima ed ai suoi familiari – era imputato per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. Spesso – è stato ricostruito dalla compagna, sentita in aula – il 42enne rientrava in casa ubriaco. Ed erano dolori: quando la trovava a dormire sul divano, con la bimba accanto, la svegliava puntandole la luce di una torcia elettrica in faccia, insultandola nei modi peggiori e senza alcuna ragione.
Botte e alcol Altre volte le aveva lanciato addosso di tutto: oggetti, sedie ma anche la cena appena preparata, per poi uscire di casa e andare ad ubriacarsi. E al mattino, dopo la ‘sbornia’, con la madre già uscita di casa all’alba per andare a lavorare, spesso si dimenticava di accompagnare la figlia alla fermata dello scuolabus, con conseguenti assenze segnalate dalla stessa scuola.
L’aggressione L’ultimo episodio, immediatamente seguito dalla denuncia e dall’arresto, è quello del 24 agosto 2016. All’alba, dopo l’ennesima discussione, il 42enne aveva lanciato un bicchiere di vetro contro la compagna, colpendola al corpo con il manico di una scopa e stringendole una corda intorno al collo. Solo l’intervento della polizia, chiamata non senza difficoltà dalla donna, aveva evitato conseguente peggiori.
La condanna Mercoledì mattina l’uomo è stato condannato dal tribunale di Terni a tre anni di reclusione e a versare 4 mila euro di provvisionale alla donna, che assistita dall’avvocato Francesco Mattiangeli si era costituita parte civile.