Da un lato le rassicurazioni della Fic, dall’altro – sempre sponda Federazione italiana canottaggio – il nuovo avvertimento sul fatto che «gli esposti, tra l’altro fotocopia, sono fastidiosi». Centro remiero, riqualificazione e ‘battaglia’ con le associazioni ambientaliste: a palazzo Spada, in occasione della seduta della II° commissione consiliare, ci pensano il direttore del centro nazionale di preparazione olimpica Nunzio Sorrentino e il presidente del Circolo canottieri Piediluco, Fabrizio Di Patrizi, entrambi auditi per mettere un po’ d’ordine – tutt’altro che facile – sulle problematiche legate al bacino ternano.

L’ASSESSORE CORRADI: «PROGETTO ESECUTIVO FIC MANCA ANCORA NONOSTANTE I SOLLECITI»
Gli esposti e il pericolo Il dibattito nasce da un atto di indirizzo di Sandro Piccinini (Pd) che, in sostanza, fa il sunto sui guai creati dai continui esposti (circa una trentina nell’ultimo anno, il conteggio è del dirigente del Comune Marco Fattore) in occasione delle gare a Piediluco: focus sull’impatto acustico e ambientale, ma soprattutto sui vari vincoli che creano non pochi grattacapi a tutte le parti in causa. In primis però viene chiarita la questione al tanto atteso progetto esecutivo per la riqualificazione del centro remiero, sul quale nei giorni scorsi si era espresso l’assessore ai lavori pubblici Sandro Corradi: «Diverse sollecitazioni alla Fic, ma per ora niente».

FRANCESCO CATTANEO, DT DELLA FIC: «SI VALUTANO ALTERNATIVE OLTRE A PIEDILUCO»
«Entro fine gennaio» Ci pensa Di Patrizi a rassicurare sul procedimento: «Il progetto è della Federazione, ma ad appaltare i lavori deve essere il Comune per le norme vigenti. Lo stralcio che coinvolge la Fic riguarda la riqualificazione energetica della struttura utilizzata per il centro remiero ed è stata fatta una gara per trovare il professionista per la redazione del progetto esecutivo. Entro la fine di gennaio sarà presentato». E qui – di ritardo ne è stato accumulato già un bel po’ – ci siamo: «Pronti ad appaltare – dirà in seguito Corradi – il progetto esecutivo della Fic». Ben più complesso l’altro scenario.

LA RIQUALIFICAZIONE E GLI ANNUNCI DI INIZIO 2016
I vincoli e la Regione Si passa poi a discutere delle continue lamentele delle associazioni ambientaliste: «Il problema degli esposti è legato alla stratificazione dei vincoli sul bacino. Acustici e paesaggistici, oltre alla Zps: sono gestiti da enti diversi e ciò è già un ostacolo: bisogna dimostrare tutti gli anni alla Regione che non c’è incidenza negativa e visto che non viene rilasciata autorizzazione perché c’è la classe I per la zonizzazione acustica, occorre una deroga per l’indice di rumorosità. Che può essere massimo di quindici giorni continua. Ecco, abbiamo chiesto alla Regione di superare questa fase: le gare sono le stesse e nel medesimo periodo di tempo, perché rifare tutto ogni anno? Si potrebbe evitare – ha concluso – di dover procedere costantemente con la valutazione d’incidenza».
GIUSEPPE ABBAGNALE: «CREDIAMO IN PIEDILUCO»
«La Fic ribadisce presenza, ma cattiva pubblicità» Spazio poi alla breve considerazione di Sorrentino. Il 60enne di Torre del Greco – è anche reponsabile del centro studi della Fic – ha sottolineato che «la volontà della gestione Giuseppe Abbagnale è chiara, ribadiamo la presenza sul territorio di Piediluco. Abbiamo registrato circa 11 mila presenze annuali tra allenamenti e gare, poi ci sono delle cose da rivedere: il centro remiero va riqualificato perché altri siti si stanno attrezzando per l’accoglienza. E gli esposti, riferiti all’acustica, all’ambiente e anche ai manufatti, non sono belli: vedersi arrivare la polizia locale e i carabinieri forestali non è il massimo. Si tratta di cattiva pubblicità, ma siamo pronti a rispondere con la nostra avvocatura e il Coni. Il canottaggio è fatto di braccia e remi, fa sorridere che avvenga tutto questo». Poi Sorrentino parla di possibilità di «class-action» contro le associazioni ambientaliste.
«Piediluco tende ad escludere» Franco Todini (Il Cammello), nell’esprimere il proprio pensiero sulla questione, evidenzia come «Piediluco tenda ad escludere chi non fa parte della propria cerchia. Inoltre c’è un atteggiamento accondiscendente verso le associazioni ambientaliste che, tra l’altro, sono in contrapposizione». Ecco poi il ‘mea culpa’ di Piccinini: «In un determinato periodo politico furono messi i vincoli (Sic, Zps) senza una partecipazione collettiva, il Comune di Terni restò fuori. E fu un errore. La discussione di oggi ha un senso, che è quello di capire la Regione che può fare. Serve agire perché il canottaggio è un valore aggiunto che il nostro territorio non può perdere».

«Misurazioni, nessuna eccedenza. Occhio alla Zps» Tocca a Fattore – forfait del presidente della Provincia Giampiero Lattanzi, dell’assessore allo sport Emilio Giacchetti, del dirigente della Regione Francesco Grohmann, del presidente del Circolo Lavoratori Terni Giovanni Scordo e del funzionario del Comune Federico Nannurelli – dare un’altra delucidazione: «Ci sono stati una trentina di segnalazioni nell’ultimo anno, controllati da polizia locale e Arpa Umbria. Posso dire che è stato un incarico all’università degli studi di Perugia per la classificazione acustica e, per quel che concerne le misurazioni, tutte quelle effettuate non hanno dato esito di vulnerabilità o eccedenza. Per la Zona di protezione speciale serve invece attenzione. In definitiva sarebbe bello fare – ne avevano parlato Enrico Melasecche (IlT) e Todini – un ‘Progetto Piediluco’ per la valorizzazione dell’area».

Cecilia e le progettualità Ultima parola all’architetto Andrea Cecilia del Comune: «Il lavoro è ragionato su tutte le sponde del lago. Ci sono tre progettualità in ballo: la prima fa capo alla Provincia e riguarda l’aspetto sentieristico, quello del Comune ha focus sulla riqualificazione delle sponde mentre l’ultimo, della Fic, è legato al settore sportivo piuttosto che a quello turistico. Si sta procedendo». Tra esposti, gare – il memorial D’Aloja e i meeting nazionali sono confermati – e tempi lunghi per il ‘restyling’ del centro remiero di argomenti non ne mancano a Piediluco. Con un ultimo dubbio lanciato da Todini: «Fattore ci dice che è tutto nella norma a livello acustico, mentre la Federazione avvisa che sono costretti a fermare l’inno di Mameli talvolta. Qualcosa non quadra». Da parecchio, a quanto pare.