San Valentino triste per gli operai Perugina

Musi bassi e poca voglia di parlare all’uscita della fabbrica, nel giorno della scadenza dell’ultimatum e alla vigilia dell’incontro al Mise

Condividi questo articolo su

Soffia un vento gelido che taglia la faccia mentre il sole va giù, dietro la fabbrica Perugina di San Sisto. Il freddo entra nelle ossa e nel cuore. Sarà per questo che quasi nessuno abbassa il finestrino: uscendo in fila dal grosso parcheggio, le auto degli operai vanno via veloce, senza fermarsi, senza guardare.

GLI OPERAI: «IN FABBRICA TRISTEZZA E PAURA» – VIDEO

perugina san valentino san sisto nestlé

Il parcheggio di San Sisto

Nessuno parla E le poche volte che qualcuno si ferma, pensando magari di trovarsi davanti solo una persona in cerca di informazioni, alla parola ‘giornalista’ strabuzzano gli occhi e filano via, inventando impegni improvvisi o cercando complicità negli occhi dell’interlocutore: «No, guardi, proprio non posso, non mi faccia parlare». E dei pochi che parlano (anzi, si sfogano) quasi tutti chiedono di non essere ripresi, almeno non in volto. Però qualcuno parla. E anche chi non parla lascia intuire l’aria che si respira all’interno della fabbrica.

TUTTO SULLA VERTENZA PERUGINA – ARCHIVIO UMBRIAON

L’ironia del destino C’è tensione, nervosismo e paura. Chi se la prende con Nestlé, chi con i sindacati, chi con la politica. La frase più sentita è «non capiamo come si sia potuti arrivare a questo punto». C’è gente che ha vissuto gli anni gloriosi, quando c’erano i Baci – sì, i Baci, e parlarne proprio nel giorno do San Valentino lascia in bocca un sapore amaro ben più della nocciola – ma c’erano anche altre mille prodotti che ‘sfondavano’ sul mercato, si vendevano, ed erano nelle dispense di tutta Italia. «Forse la colpa è stata pensare che si potesse andare avanti solo con i Baci – dice una donna quasi con le lacrime agli occhi – è stato un errore dismettere tante produzioni: responsabilità di Nestlé, certo, ma anche di chi glielo ha permesso».

Rabbia e risentimento Il riferimento è ai sindacati, che comprendono il clima di astio creato attorno al loro lavoro e già nei giorni scorsi – lo ha fatto ad esempio Daniele Marcaccioli a umbriaOn – hanno sottolineato come questa acredine sia quantomeno esagerata nei loro confronti, che si sono trovati ad affrontare la crisi peggiore della storia della fabbrica, nel momento peggiore, dal punto di vista economico e normativo. Quegli stessi sindacati giovedì mattina – fischio d’inizio ore 10 – giocheranno una partita decisiva con i vertici Nestlé al Ministero dello sviluppo economico. Al tavolo anche rappresentanti di Regione e Comune (politici e istituzioni, anch’essi oggetto degli strali degli operai).

Serve tempo Si giocherà in difesa, come al solito. Obiettivo prioritario è avere più tempo e quindi serve convincere Nestlé ad accettare il prolungamento degli ammortizzatori sociali, per offrire un sostegno ai tanti che non hanno ancora trovato una collocazione. C’era tempo fino al 14 febbraio – San Valentino – per riconsegnare all’azienda i moduli fatti girare negli ultimi giorni per la scelta del proprio destino: bisogna piazzare 150 part-time all’interno del complesso di San Sisto mentre sono 43 le ditte del territorio disponibili ad accogliere ricollocazioni esterne. E Nestlé ha fatto girare anche l’elenco.

—–

La precisazione L’azienda Cartotecnica Tifernate ci chiede di specificare di essere stata «erroneamente indicata tra le aziende con posti vacanti» e che, invece, «non ha mai fatto alcuna manifestazione di disponibilità né è mai stata contattata per una ricollocazione».

umbriaOn.it prende atto di questa puntualizzazione, confermando la bontà e la correttezza del proprio operato: l’elenco pubblicato dalla nostra e da altre testate era stato effettivamente affisso nelle bacheche di San Sisto e comprendeva anche il nome dell’azienda. Noi ci siamo limitati a riportarlo così com’era.

In ogni caso, nello spirito che da sempre ha contraddistinto la nostra testata, volto a fornire una informazione corretta e imparziale, e con l’intento di non interferire nella gestione di questa delicata fase della vertenza, abbiamo deciso, d’accordo con l’editore, di eliminare dall’articolo l’immagine della tabella che riportava l’elenco delle aziende del territorio che avevano fornito la loro disponibilità ad accogliere operai coinvolti nei ricollocamenti esterni.

Ricordiamo che le trattative sono in corso e si concluderanno, con ogni probabilità, il giorno 28 febbraio quando, in occasione dell’incontro in Confindustria fra Nestlé e sindacati sarà reso noto l’elenco definitivo dei ricollocamenti degli operai dello stabilimento Perugina di San Sisto.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli