«Fare presto, perché il tempo stringe». Il Pd ternano prova a uscire dallo stallo pre-elettorale, in attesa della ‘visita’ del segretario reggente del Pd, Maurizio Martina, atteso a Terni per lunedì alle ore 18, in occasione della direzione regionale del partito.
La richiesta di ‘accelerare i tempi’ è venuta da più parti, durante l’accesa assemblea comunale che si è tenuta giovedì, dal pomeriggio alla prima serata. Di concreto c’è, per il momento, che la segreteria comunale a guida Sara Giovannelli (che venerdì mattina farà il punto con la stampa) ha deciso di incaricare una nutrita ‘commissione’ interna – fra cui figurano alcuni ‘saggi’ locali come Giacomo Porrazzini e Franco Giustinelli – che avrà il compito di elaborare il programma amministrativo attorno al quale il centrosinistra dovrebbe compattarsi in vista delle prossime amministrative.
Programma da sottoporre ai possibili alleati ed anche al futuro candidato dell’area – al momento sono più alte le probabilità di una figura ‘civica’ sostenuta dal Pd, piuttosto che interna al partito (strada comunque proposta da qualcuno anche in assemblea, ndR) – e che potrebbe essere elaborato, negli aspetti principali, già nella giornata di sabato quando il comitato ‘allargato’ si riunirà.
La spaccatura In merito all’assemblea comunale, non sembra esserci nulla di così nuovo sotto il sole. Di fatto assenti le componenti del partito vicine a Gianluca Rossi ed Eros Brega, compresi i diretti interessati. Segno che la spaccatura è sempre lì, tangibile, nonostante qualche pontiere dica di voler riattivare quantomeno un dialogo. Nulla è impossibile in politica, ma ad oggi non sembrano esserci davvero le condizioni per una ricucitura.
«Partito sempre più isolato» Il motivo? Basta stare ad ascoltare la lettura che un iscritto dà dell’assemblea di giovedì: «Guardate che le cose non stanno propriamente così». Prego? «Il clima nel partito, e anche l’assemblea lo ha dimostrato, è da Vietnam, liti e insulti compresi. A partire da questa sorta di ‘comitato’, di ‘tavoli’ per elaborare il programma. Persone chiamate all’ultimo minuto per farne parte, rifiuti spacciati per adesioni, zero spiegazioni e confusione su ogni fronte. E quale dialogo poi con le minoranze? Ad oggi nessuno, nessun tentativo di riavvicinamento per stabilire un possibile percorso. Sembra che da parte della segreteria comunale, oltre che approssimazione, non ci sia alcuna volontà di coinvolgere la base. Triste dirlo ma stiamo scivolando, come partito, verso un isolamento pesante e da cui sarà difficile uscire». Al di là di come la si pensi, anche ciò dà la misura di cosa sia il Pd oggi, a Terni.