
Tutti sul pezzo e guai ad abbassare il livello di guardia. Luigi De Canio non smette di ‘mordere’ e a tre giorni dalla sfida con il Pescara in casa Ternana è iniziata la preparazione tattica sul campo per cercare di ottenere un bottino pieno vitale per alimentare non solo le speranze playout (obiettivo principale e, a questo punto, alla portata), ma anche la chance di mantenimento della categoria diretta: rossoverdi in campo mercoledì pomeriggio al ‘Liberati’ tra caldo, partitella in famiglia e possibili novità da opporre all’undici di Giuseppe Pillon, sotto lo sguardo di Stefano Ranucci. Che ritrova il trainer lucano a otto anni dall’ultimo precedente, molto fortunato per De Canio.
EFFETTO DERBY E BIGLIETTI A 1 EURO, OBIETTIVO RECORD STAGIONALE DI PRESENZE CON IL PESCARA

De Canio striglia Niente lavoro in gruppo per Gasparetto – non una novità il lento rientro con i compagni in avvio di settimana – e Sala che, dopo essersi allenato insieme a Bleve e Plizzari, non è stato schierato nel test a campo ridotto per via di un trauma contusivo alla spalla destra accusato durante il 2-3 di Perugia. Fondamentale non sentirsi appagati – ci mancherebbe, vista la posizione – dopo il blitz in terra biancorossa e dunque l’allenatore rossoverde in diversi passaggi ha stoppato le esercitazioni tattiche per alzare la voce e chiedere una miglior esecuzione: focus in particolare su Repossi e Statella, quest’ultimo trasformato nell’ultimo mese grazie alle metodologie di De Canio. Il dettaglio è determinante più che mai in questa fase: ci sono richiami anche per una cross senza guardare prima al centro dell’area o il mero posizionamento del corpo. Insomma, la ‘garra’ e la pressione del tecnico materano è più che attiva che mai. Da sottolineare che anche nelle cose più banali viene richiesta l’unità, come ad esempio il trasporto della porta: tutti (Montalto impegnato a colloquio con Petralia) in aiuto. Non sempre accadeva, anzi.

Possibile mutamento tattico Oltre a Gasparetto e Sala non si sono allenati in gruppo l’infortunato Albadoro e Bordin, impegnato nel pomeriggio in Italia-Croazia ‘under’ 20 (3-0 per gli azzurri di Guidi) a Manzano. Per un pomeriggio dunque De Canio ha schierato Marino nel ruolo di playmaker nella prima parte di seduta, dedicata quasi esclusivamente allo sviluppo offensivo e alla circolazione della palla: il tecnico lucano, in tal senso, ha provato di nuovo il 4-3-1-2 a ranghi misti: un indizio sul fatto che la Ternana, dopo due match consecutivi con la difesa a tre, potrebbe tornare a una retroguardia a quattro. Il motivo è pressoché spiegato: il Pescara di Giuseppe Pillon sta impiegando il 4-3-3. D’altronde il trainer materano – Foggia e Perugia con difesa a tre, idem la Ternana – ha sempre cambiato anche in base allo schieramento avversario. Certo è che il trio Tremolada, Carretta e Montalto è scatenato al momento e, in qualsiasi forma o modulo, non si tocca.

De Canio e quell’incrocio fortunato con Pillon I due tecnici si sfideranno di nuovo a otto anni dall’ultimo testa a testa. Decisamente un bel ricordo per De Canio che, in un Ascoli-Lecce 1-2 del maggio 2010, fece lo scatto finale per conquistare la promozione in serie A, spegnendo invece le velleità playoff dei marchigiani. La formazion di Pillon fu battuta in extremis grazie a una marcatura dell’attuale capitano della Ternana, Defendi. I tre punti casalinghi contro una squadra guidata dal 62enne veneto manca invece dal settembre 1997, in un Lucchese-Padova 2-0. Tempo di replica.

Derby e comportamento «Il patron – la nota di via della Bardesca post derby – Stefano Bandecchi, il presidente Stefano Ranucci e la Ternana Unicusano in ogni sua componente ringraziano gli splendidi tifosi rossoverdi per il grande sostegno e per il comportamento di assoluta correttezza evidenziati in occasione del derby vinto e più in generale nell’arco dell’intera stagione, in casa e in trasferta. Adesso più che mai è necessario stringersi intorno a tecnici e giocatori, impegnati nella lotta per la salvezza. Un obiettivo di straordinaria importanza, per il quale sono necessari il contributo della gente di Terni ed il calore dell’intera città».