I tempi erano stretti, ma la sua candidatura – dopo un incontro piuttosto partecipato giovedì sera a Terni e una giornata di venerdì in cui c’era stato un fitto lavorìo per chiudere il cerchio delle candidature a suo sostegno, articolate in più liste – era parsa quantomeno probabile. Invece il cardiochirurgo Alessandro Pardini, già in lizza per diventare segretario del Pd, partito dal quale era poi uscito piuttosto polemicamente, non sarà della competizione per diventare sindaco di Terni.
Sconcertato e polemico Carlo Latini dell’associazione ‘Nuovi percorsi’ che aveva fortemente caldeggiato una discesa in campo del luminare: «Il progetto sarebbe potuto andare avanti se Pardini fosse stato il candidato della lista ‘Nuovi percorsi’ ed altri avessero voluto appoggiarlo. Invece fra ‘liste civetta’ e interventi ‘esterni’, il quadro che si è andato formando era ben diverso da quello inizialmente pensato. Per questo ho deciso di fare un passo indietro e così lo stesso il professor Pardini. Temo che senza una svolta culturale, questa città sia destinata a proseguire nel suo declino».