Sono passati 40 anni, ma la vittoria del Mundial argentino del 1978 resta ancora avvolta nel mistero e al centro di polemiche. Se ne sono accorti anche a Perugia gli organizzatori e i partecipanti all’ultimo appuntamento di Encuentro, il festival di lingua spagnola che si è tenuto nel mese di maggio fra Perugia e Terni.

L’incontro con l’Argentina Mundial Ultimo appuntamento di questa edizione, l’incontro «Argentina ’78, splendori e miserie di un Mundial», con Luciano Spalletti, Walter Sabatini e Matteo Marani, oltre a due protagonisti di quella squadra: Osvaldo Ardiles, Ricardo Villa. Si parla di calcio, ma non solo. E prima il moderatore, Giovanni Dozzini, poi l’ex direttore di Sky Sport Marani, inevitabilmente, partono dall’aspetto politico e da come quel campionato del mondo e quella vittoria furono sfruttate dal regime di Videla. Un periodo storico in cui interferì anche la P2 italiana: non a caso Licio Gelli era presente il giorno della finale.
Videla e la Massoneria Il rapporto con la P2 è stato ricordato proprio da Marani nella sua introduzione. Ed è un aspetto che era peraltro citato anche nella presentazione dell’incontro: «Il 25 giugno 1978 allo stadio Monumental di Buenos Aires, tempio del River Plate, andarono in scena due finali del Campionato mondiale di calcio. Una, in campo, vide l’Argentina di Passarella, Ardiles e Kempes contro l’Olanda di Krol, Neeskens e Rensenbrink. L’altra, sugli spalti, fu la celebrazione in mondovisione della dittatura del generale Jorge Videla e dei suoi complici, Leopoldo Galtieri, Eduardo Massera e Ramon Agosti. Quel giorno, seduto qualche fila più in alto, a pochi metri dal dittatore, al Monumental c’era anche Licio Gelli, capo della P2. Qualche centinaio di metri più on là, nei centri di tortura del regime, le urla strazianti dei prigionieri per qualche ora vennero coperte dai festeggiamenti del trionfo dell’Albiceleste», bastava leggerla per capire di cosa si sarebbe parlato.

Via dalla sala Ad Osvaldo Ardiles invece questo aspetto deve essere sfuggito, tanto che dopo l’intervento di Marani chiede la parola strappandola al suo ex compagno di squadra: «Vorrei dire un paio di cose…». E spiega che lui non capisce bene l’italiano ma da quello che ha capito si parla di politica e non di calcio. E a lui questo non va bene: «Non abbiamo la minima idea di cosa si stia parlando quando si parla di la massoneria italiana, pensavo di venire qui a parlare di calcio». A poco sono valse le rimostranze del moderatore, che provava a spiegare che si sarebbe parlato anche di calcio e loro due erano lì per quello. Ardiles ha salutato la platea ed è andato via polemicamente. Subito dopo ha fatto lo stesso Ricardo Villa – almeno lui scusandosi e stringendo le mani agli altri ospiti, che osservavano allibiti – per solidarietà con il suo ex compagno di squadra in nazionale e poi al Tottenham (furono ingaggiati entrambi dopo il Mundial).
ARDILES ABBANDONA LA SALA POLEMICAMENTE – VIDEO
Il precedente con Bielsa Non è un rapporto fortunato quello fra Encuentro e gli sportivi argentini. Lo scorso anno, alla fine dell’incontro con Marcelo Bielsa (peraltro bellissimo), ci fu un momento di tensione con la platea perché al momento del dibattito l’allenatore argentino – soprannominato ‘El loco’ e notoriamente poco incline a rilasciare interviste – si è rifiutato di rispondere ad alcune domande da parte dei giornalisti presenti in sala.