Le aree di ricaduta degli inquinanti, dopo l’incendio nel deposito Biondi a Ponte San Giovanni, zona Balanzano, sono grosso modo quelle ipotizzate fin dalla giornata di domenica: area Nod-Est di Perugia. In particolare, perรฒ, analizzati i venti, l’Arpa sottolinea che, pur in attesa dei campionamenti, oltre a Ponte San Giovanni il territorio interessato potrebbe essere quello di Ponte Valleceppi.

E il Comune allarga l’area di salvaguardia
Proprio in virtรน di ciรฒ, la Usl Umbria 1, che aveva giร individuato, con Arpa, nel raggio di 3 km dal luogo dellโincendio lโarea in cui applicare specifiche misure precauzionali, ha proposto di ampliare, in via cautelativa, lโarea di applicazione, includendo anche lโabitato di Pontevalleceppi, a cui quindi si estendono le prescrizioni contenute nell’ordinanza di lunedรฌ mattina: consumo di prodotti alimentari coltivati solo dopo accurato lavaggio con acqua associato a strofinazione delle superfici e, ove possibile, alla rimozione del rivestimento superficiale mediante spellatura o sbucciatura; divieto di consumo dei prodotti coltivati nell’area individuata, da parte dei soggetti piรน a rischio, come bambini, donne in gravidanza e in allattamento; divieto di raccolta e consumo di funghi epigei spontanei; divieto di pascolo e razzolamento degli animali da cortile; divieto di utilizzo dei foraggi e cereali destinati agli animali, raccolti nell’area interessata. Attenzione anche ai filtri ed alla eventuale manutenzione straordinaria degli impianti di ventilazione meccanica con prelievo di aria dallโesterno.
Le prime analisi: benzene alle stelle
Intanto, in attesa di conoscere i dati sui campionamenti del terreno, Arpa nella mattinata di mercoledรฌ ha diffuso le prime analisi relative allโinquinamento dellโaria a seguito dellโincendio dellโimpianto di trattamento rifiuti Biondi Recuperi Ecologia di Ponte San Giovanni (Perugia) evidenziano la presenza di benzene (20 ยตg/m3) in concentrazioni 20 volte superiori rispetto a quelle rilevate di norma in ambiente urbano. Tetracloroetilene e xilene sono invece presenti in concentrazione inferiori a 10 ยตg/m3. Il laboratoro multisito dellโagenzia รจ impegnato a completare le analisi sul particolato per la determinazione di diossine, Pcb, Ipa e metalli, che arriveranno fra mercoledรฌ e giovedรฌ. ยซSi tratta di valori alti, ma questo ce lo aspettavamo, visto ciรฒ che รจ uscito – ha spiegato Fabio Mariottini di Arpa – quanto ciรฒ possa avere impatto sulla salute non spetta ad Arpa dirlo, ma sono valutazioni che dovrร fare Asl. Noi ora procederemo all’analisi dei precipitati su terreni e verdure a foglia largaยป.

Il sopralluogo del Noe
Nella mattinata di mercoledรฌ, c’รจ stato pure un nuovo sopralluogo del Noe nell’impianto di Balanzano, visto che continua l’attivitร investigativa alla ricerca delle cause del rogo. E soprattutto continuano le indagini sull’attivitร di Biondi: ora tutte le carte sono passate al setaccio e giร emergerebbero le prime irregolaritร sui registri di carico e scarico e sulle quantitร di materiale stoccato nel deposito che, come testimoniano le foto pubblicate in anteprima da umbriaOn superavano i margini dei muri di cinta. Al momento, l’ipotesi di reato รจ incendio doloso, contro ignoti. Ma dopo la relazione dei vigili del fuoco e quella del Noe si potrร essere piรน precisi.
Le domande di Carbonari e Liberati
Tornano a farsi sentire i consiglieri regionali dei Cinque Stelle Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari che, dopo le richieste di chiarimento avanzate nei confronti della Regione, si rivolgono ora direttamente all’azienda e agli addetti ai lavori, chiedendo una serie di chiarimenti.
All’azienda
Se rispettasse i volumi limite di conferimento giornalieri e annuali dei rifiuti, cosรฌ come il tempo massimo di loro detenzione, cosรฌ come le obbligatorie aree di lavorazione e stoccaggio, rigorosamente individuate dalle prescrizioni Aiai. Poi vanno piรน nel dettaglio e chiedono ยซa quanto ammontano le polizze fidejussorie della Biondi e chi pagherร il possibile danno ambientale-sanitario, nonchรฉ di immagine, alla cittร di Perugia e allโUmbriaยป. Ma le domande non si fermano qui: Liberati e Carbonari chiedono ยซquando รจ stata lโultima visita ispettiva periodica svolta dallโArpa alla Biondi, dopo i fatti del 2016; quante e quali altre visite a campione, a sorpresa, sono state effettuate da Arpa, Noe, Gdf, Polizia Provinciale, Forestale e Carabinieri Forestali, sia presso un impianto come quello della Biondi, sia presso le altre piattaforme regionali di gestione dei rifiuti, sulla base di piani annuali di verifica, incidentalitร , analisi di rischio, su incarico dei PM, ma anche sulla scorta di segnalazioni dei cittadini (che, stando alla stampa, ci sono state, e non da oggi)ยป.
Ad Arpa
ยซร vero che in Arpa non esiste la reperibilitร del servizio di controllo emissioni in atmosfera da mezzo mobile, richiesto da anni e mai implementato; รจ vero che, per questo motivo, il mezzo mobile sarebbe giunto in loco solo alle 23.30, ben sei ore di attesa per un viaggio da Maratta di Terni (dove si trovava) a Perugia; รจ vero che Arpa ha eliminato anche la reperibilitร del servizio laboratorio (campioni acqua/suolo/etc.) per le giornate di sabato e domenica, destinando tali risorse allโavanzamento delle fasce stipendiali direttive?ยป.
Alla Regione
ยซLeggendo le autorizzazioni integrate ambientali 2011 e 2018, si evidenzia un aumento notevole dei quantitativi massimi di rifiuti che possono essere trattati presso la Biondi Recuperi: si passerebbe infatti dalle 112.870 tonnellate del 2011 alle 144.620 del 2018. Cosa non meno discutibile รจ il fatto che tali impianti non siano ancora classificati tra quelli a rischio di incidente rilevante, contrariamente allโevidente pericolo rilevato per la salute umana di operatori e residenti con questo nuovo incendio, considerando che la zona rossa si รจ allungata fino a tre chilometri dal rogo. Attendiamo risposte puntuali e convincenti alle domande avanzate affinchรฉ la pubblica opinione sia pienamente informata e per intensificare la vigilanza su tutte queste aziende, sulle dinamiche dei rifiuti, sulla permeabilitร o meno del sistema alle reti criminali, giร certificata nel recente passato per Gesenu e altri soggetti. Una vigilanza che, considerando le strette competenze della stessa Regione Umbria su tali attivitร , andava da tempo seriamente rafforzata, a maggior ragione in assenza di un Piano rifiuti aggiornato e laddove ci fosse stata unโAia, come nel caso di specieยป.