Il vicepremier Luigi Di Maio approfitta del 25 aprile per un tour umbro, una settimana dopo il blitz di Matteo Salvini. Prima in ospedale – dove con i ministri Grillo e Bonafede si è fermato a parlare con il neo commissario – poi ad Assisi, quindi nuovamente a Perugia per un’iniziativa più politica, con i simpatizzanti e a sostegno di Francesca Tizi, che però non ha parlato dal palco.

Il ‘siluro’ alla Rosetti: «Fatto bene a non certificarla»
Non c’erano nemmeno Rosetti e Giaffreda, i due consiglieri che hanno costituito una lista civica dopo la mancata certificazione della loro per le prossime amministrative. C’erano invece gli attivisti del meetup perugino che hanno esposto uno striscione di contestazione («L’attivismo non lo fermi con un clic») e distribuito volantini con cui contestavano la scelta, finora senza motivazione, di non certificare la lista della Rosetti. «Il fatto che la capogruppo Rosetti abbia dato vita a Perugia a una lista autonoma – ha spiegato Di Maio ai cronisti – dimostra che è stata giusta la decisione di non certificare la sua», senza però entrare nel merito della scelta. E intanto, in serata, Cristina Rosetti faceva girare uno screen di un articolo su una visita alle distillerie di Ponte Valleceppi a cui lei non partecipò, contravvenendo alle direttive dall’alto.
IL MINISTRO GRILLO SUI CONCORSI: «LI ANNULLEREI»
«Inchiesta nata grazie alla nostra legge ‘spazzacorrotti’»
Ovviamente fra i ‘temi caldi’, l’inchiesta ‘sanitopoli’ che, incentrata su alcuni concorsi pubblici, ha sconvolto il mondo sanitario e politico regionale: «Se l’inchiesta sulla sanità umbra è potuta andare avanti – ha attaccato Di Maio – è grazie alla nostra legge ‘spazzacorrotti’ che ha consentito l’utilizzo dei trojan sui cellulari, quindi, è grazie a quel signore lì (indicando il ministro Bonafede, ndR) se sono venute fuori certe cose». Ovvio che per lui in Umbria si dovrà votare il prima possibile: «Se si votasse in ottobre in Umbria non è escluso che il M5S, dopo la votazione degli iscritti, sblocchi la regola che ci permetta di mettersi insieme ad atri movimenti nel territorio in modo da contrastare queste
ammucchiate di liste”. Lo afferma il vicepremier Luigi Di Maio parlando in piazza a Perugia».
«Il governo va avanti ma Siri deve andare a casa»
«C’è un problema sicurezza e c’è un problema immigrati anche in questa regione, per questo chiederemo in Europa la redistribuzione dei migranti e poi bisogna fare i rimpatri… lo sto ricordando al ministro dell’Interno». Il riferimento a uno dei temi cari a Matteo Salvini è solo l’antipasto alla stilettata più grossa: «Il governo va avanti ma Siri deve andare a casa», ha detto il vicepremier, ricordando come Toninelli abbia già tolto le deleghe al sottosegretario coinvolto nell’inchiesta.
INCHIESTA SUI CONCORSI ALL’OSPEDALE DI PERUGIA – LO SPECIALE
L’incidente
Piccolo incidente stradale, nella mattinata, per il vicepremier e il ministro della giustizia durante il viaggio in auto verso l’Umbria. Un’auto ha tamponato quella ‘blu’ di Bonafede, in quel momento ferma in un autogrill del raccordo autostradale che porta sulla A1. I due poi hanno commentato ironicamente l’episodio con un video su Facebook, approfittandone anche per anticipare i contenuti della visita a Perugia e dando un messaggio di unità sul 25 aprile: «Una grandissima giornata nazionale nella quale la parola d’ordine deve essere unione; sui nostri valori fondanti, sulla nostra Costituzione e sui nostri nonni che ci hanno liberato e ci hanno permesso di avere una festa, quella della Liberazione, che ricorda il momento in cui l’ Italia ha cominciato il suo percorso democratico». Poi, prima di rimettersi in macchina, l’ironico appello: «Se qualcuno conosce un carrozziere in Umbria…».