‘Buco’ Comune Terni: «Esiste, 5-6 milioni»

Esposizione di Latini e Masselli sui 26 milioni di disavanzo tirati in ballo: «Faremo una correzione straordinaria di alcuni numeri. Il ‘buco’ c’è perché già esisteva»

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L’opposizione

«Il disavanzo esiste perché c’era già in precedenza e stiamo tentando di quantificarlo per poterlo eliminare in via contabile e strutturale dai prossimi bilanci. Non è imputabile a noi in quanto arriva dal passato: qualcuno ha detto che questi 26 milioni li avrebbe creati la giunta attuale, ma non è così. E anche nella giornata odierna è stato chiesto un ulteriore parere al ministero per quel che concerne l’avanzo vincolato e il fondo pluriennale: faremo una correzione straordinaria di alcuni numeri in bilancio che derivano dall’applicazione della normativa sul dissesto». Sono alcuni passaggi del sindaco Leonardo Latini e dell’assessore Orlando Masselli in merito alla richiesta partita dalla minoranza sullo stato economico-finanziario dell’ente: le interlocuzioni con l’Organo straordinario di liquidazione e il Viminale proseguono per cercare di chiudere una vicenda più che complessa. Si parla di circa 4-5 milioni post conteggi delle ultime settimane.

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La scelta conservativa e la cifra definitiva: 5-6 milioni

In sostanza – la questione è molto tecnica – è stato spiegato che negli anni precedenti si erano registrati rispettivamente 58 (2016), 61 (2017) e 52 (2018) milioni di disavanzo ed è proprio su quest’ultima cifra che l’amministrazione si è concentrata: la metò sono a carico dell’Osl, l’altra metà del Comune. Dunque – replicando alle opposizioni – Latini e Masselli hanno spiegato che tale cifra nasce proprio da quel dato: «Nel 2018 in realtà – è stato specificato – le entrate hanno avuto un surplus di otto milioni rispetto alle uscite. Il quadro normatvo non è così ben delineato in quanto il Comune di Terni è il primo in Italia al quale si applicano delle norme nazionali in tema di dissesto». Si passa alla tipologia di lavoro effettuato: «Sui 26 milioni si è fatta una scelta di tipo conservativo, dando cioè una lettura più penalizzante – ha aggiunto il sindaco – possibile per l’ente al fine di avere un quadro più realistico possibile della situazione: sono state conteggiate anche delle anticipazioni di tesoreria, in realtà poi il ministero ha chiarito che l’anticipazione non compete a questa amministrazione e la cifra è scesa. A ciò si aggiungono altre situazioni analoghe. Inoltre ci sono 9 milioni di disallineamento tra pagamenti e entrate, in quanto nei primi mesi del 2018 l’ente non era ancora in dissesto». La cifra definitiva del disavanzo – al netto di alcune poste ancora da decifrare – dovrebbe attestarsi intorno ai 5-6 milioni. In definitiva l’amministrazione sta ultimando lo studio e il confronto per capire quale cifra è da ‘passare’ all’Osl.

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Gli atti e il vecchio riaccertamento 

Come detto il Comune sta continuando a chiedere pareri per definire la partita: una volta fatto – ha sottolineato Masselli – tutto sarà portato in consiglio comunale. Dall’altro lato la minoranza ha spinto sui residui dei minuti, il maggior gettito dei cittadini e gli atti per assicurare la manovra per ripianare il disavanzo: «Lo avete ammesso che c’è». L’assessore al bilancio ha poi ripreso la parola: «Il Comune ebbe già nel 2013 la possibilità con un riaccertamento straordinario di prendere un finanziamento per tutta una serie di ‘buffi’ che. allo stato attuale, incidono per 1 milione 300 mila euro circa. Da quest’anno sono a carico dell’Osl perché la legge prevede questo, erano anticipazioni di liquidità. Il lavoro che stiamo facendo riguarda l’attribuzione precisa del disavanzo che il Comune dovrà recuperare nei prossimi anni: un conto è recuperare ventisei milioni ed un conto è quattro». Se ne parlerà ancora.

«Confermato il disavanzo»

In serata arriva il commento social di Thomas De Luca (M5S): «Nel consiglio comunale il sindaco e l’assessore hanno confermato la presenza di un disavanzo di almeno 5 milioni di euro. Un ulteriore buco dopo il dissesto, che dimostra che l’incapacità gestionale della Lega non è un caso isolato. L’Umbria leghista parte dai disavanzi», le parole dell’esponente pentastellato in corsa per le Regionali.

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