«Ribadiamo la piena disponibilità a collaborare per il bene dell’Umbria, ma servono misure urgenti sul personale sanitario». Questo, in sintesi, il contenuto della lettera inviata giovedì mattina dai capigruppo regionali di opposizione Tommaso Bori (Pd), Thomas De Luca (Movimento 5 Stelle), Andrea Fora (Patto civico per l’Umbria), Vincenzo Bianconi (Gruppo misto) e Fabio Paparelli (portavoce dell’opposizione), alla presidente della giunta Donatella Tesei e al presidente del consiglio regionale Marco Squarta.
Un tavolo di crisi unitario
«Crediamo che questa fase così delicata per tutti noi – si legge nella nota – necessiti del massimo sforzo e della massima unità delle forze politiche ed istituzionali per fronteggiare al meglio l’emergenza sanitaria. Auspichiamo altresì che si possa seguire anche in Umbria il modello già adottato a livello nazionale e, conseguentemente, venga convocato un tavolo di crisi unitario, in cui il governo regionale, possa aprirsi al confronto e al contributo delle forze maggioranza e di opposizione presenti in Assemblea legislativa, oltre che ai rappresentanti del mondo dell’impresa e dei sindacati, perché l’emergenza sanitaria si sta velocemente trasformando anche in una crisi economica».
Potenziare l’assistenza
I capigruppo di minoranza ribadiscono che «ci sono provvedimenti urgenti che potrebbero rappresentare un primo segnale di grande attenzione rivolto al sistema sanitario regionale: si proceda celermente e senza indugi con le stabilizzazioni del personale precario e le nuove assunzioni che andrebbero a dare una risposta concreta e tempestiva alla carenza di personale medico, molto sentita da tutti in questa fase. Occorre poi rafforzare e potenziare l’assistenza in terapia intensiva come pure quella di pneumologia e malattie infettive, aumentando il numero dei posti letto e rimodulandoli nella rete delle strutture ospedaliere umbre. Anche destinando un unico polo ospedaliero all’accoglienza dei casi più gravi. Altri provvedimenti – concludono – come quelli pensati in favore delle imprese, necessitano di percorsi lineari, definiti e quanto più ampiamente condivisi, perché è troppo alta la posta in gioco e non è ammesso sbagliare».