Accordo Comune Terni – Asm, Osl va di revoca

L’organo straordinario di liquidazione torna su due atti firmati nell’aprile 2019 e procede con la revoca in autotutela a causa del successivo ‘patto’ tra le parti

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di S.F.

Documenti che si intrecciano, giocoforza. D’altronde è lo stesso Organismo straordinario di liquidazione a tirare in ballo il maxi accordo transattivo deliberato dal consiglio comunale lo scorso 27 gennaio: nuova puntata nella vicenda legata ai rapporti tra Comune ed Asm e la partita crediti/debiti, ampiamente discussa tra fine 2019 ed inizio 2020 con tanto di polemiche politiche. Il trio composto da Giulia Collosi, Eleonora Albano e Massimiliano Bardani torna su due decisioni che erano state firmate il 15 aprile del 2019.

NOVEMBRE 2019, LA SPIEGAZIONE IN COMMISSIONE: «ACCORDO SIMBOLICO»

L’Organo straordinario di liquidazione del Comune di Terni

Il primo caso

In sostanza l’Osl ha revocato in autotutela due atti di undici mesi fa, entrambe legate a due istanze Asm a nome dell’ingegnere Stefano Tirinzi, direttore generale della partecipata del Comune. Di cosa si trattava? Nel caso della numero 110 di un’esclusione parziale per l’ammissione alla massa passiva di 2 milioni 521 mila euro vantato dal Raggruppamento temporaneo d’imprese Asm-Cns riguardanti maggiori utenze, premialità ed oneri finanziari. Niente da fare, con specifica che l’Organo avrebbe provveduto a riesaminarla in caso di successivi chiarimenti.

IL PASTICCIO SULL’ATTO COMUNE/RTP ASM-CSN

Sebastiani, Menecali e Processi

Il secondo. Il tribunale

Fu respinta anche la seconda delibera oggetto di revoca odierna. Questa volta per l’ammissione alla massa passiva del credito di 951 mila euro per l’assoggettamento del Comune a tassa/tariffa sui rifiuti degli immobili di proprietà dal 2010 a metà 2014. L’allora dirigente delle attività finanziarie fece presente che non c’era nulla da dare per via del principio della confusione impositiva. A distanza di undici mesi c’è il nuovo passaggio che ‘cancella’ il precedente, anche per via dell’estinzione decretato dal tribunale di Terni (27 febbraio) della lite giudiziaria tra la società partecipata e l’ente per il riconoscimento dei crediti. Il motivo è da ricercare nell’accordo transattivo. Da non dimenticare il ‘pasticcio’ fatto notare dall’opposizione sull’approvazione della delibera che coinvolge l’Rtp Asm-Cns per il versamenti di quasi 6 milioni di euro: contenuti diversi tra l’atto originario e quello che venne pubblicato sull’albo pretorio.

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