«L’Italia sta dimostrando di essere una comunità unita e responsabile. All’estero ci guardano non solo per i numeri del contagio, ma anche per il grande rigore e il senso di comunità che stiamo dimostrando in questa difficile fase. Nelle scelte fin qui assunte, abbiamo tenuto conto di tutti gli interessi in gioco. Ho fatto un patto con la mia coscienza: al primo posto c’è e ci sarà sempre la salute degli italiani. Solo pochi giorni fa vi ho chiesto di cambiare le abitudini di vita, di stare a casa il più possibile e uscire solo per lo stretto necessario. La stragrande maggioranza degli italiani ha risposto in maniera straordinaria, matura. Non era quello però l’ultimo passo: bisogna procedere gradualmente anche per accettare i cambiamenti richiesti. Ora questo è il momento di compiere un passo in più, quello più importante. L’Italia resterà una zona unica, l’Italia ‘protetta’, ma ora disponiamo la chiusura di tutte le attività commerciali di vendita al dettaglio ad eccezione degli esercizi di prima necessità, come alimentari, farmacie e parafarmacie. Non servono corse verso i supermercati per acquistare cibo: chiudiamo però negozi, bar, pub, ristoranti ma saranno possibili le consegne a domicilio. Chiudono anche parrucchieri, centri estetici, i servizi di mensa che non garantiscono la distanza di sicurezza di un metro. Per le attività produttive e professionali vanno incentivate modalità di lavoro agile, così come le ferie e i congedi retribuiti per i dipendenti, ma resteranno chiusi i reparti aziendali non indispensabili per la produzione. Industrie e fabbriche potranno proseguire purché assumano protocolli di sicurezza adeguati a proteggere i lavoratori al fine di evitare il contagio. Resta garantito lo svolgimento dei servizi pubblici essenziali tra cui i trasporti, i servizi di pubblica utilità, i servizi postali, bancari, finanziari, assicurativi, nonché di tutte quelle attività accessorie rispetto al corretto funzionamento dei settori rimasti in attività. Saranno garantite le attività agricole e zootecniche, filiere comprese. L’effetto di questo grande sforzo potremo vederlo soltanto fra un paio di settimane. Dobbiamo essere lucidi, misurati, rigorosi, responsabili. A breve nominerò un commissario delegato all’emergenza sanitaria e che lavorerà per rafforzare la distribuzione e la produzione di attrezzature per terapie intensive e sub intensive: si tratta del dottor Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia». Lo ha detto il presidente del Consiglio mercoledì sera parlando alla nazione in diretta sui provvedimenti governativi contro la diffusione del coronavirus. Esclusi dalla chiusura totale edicole, tabaccai, idraulici, meccanici, artigiani, benzinai: tutti considerati servizi essenziali.