Perugia, anabolizzanti: arrestato bodybuilder

Ventisei persone indagate. Ai domiciliari noto istruttore perugino. Nei guai anche l’ex compagna

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I farmaci sequestrati

I farmaci sequestrati

Una rete enorme che coinvolge sei province e tanti umbri del mondo delle palestre, un vero e proprio traffico internazionale di farmaci e sostanze dopanti per il body building sgominata dai carabinieri del Nas di Perugia.

Operazione ‘Big Bull’ Gli arresti domiciliari sono scattati per un noto body builder perugino e campione internazionale, mentre la sua ex compagna è stata raggiunta Torino dall’obbligo di dimora. Le perquisizioni fatte all’alba dai militari hanno riguardato 26 persone coinvolte nel giro, tra cui un farmacista della provincia di Ancona, per la maggior parte di origine umbra. Tutti sono indagati per ricettazione e violazione della normativa anti doping. La perquisizione nella casa del farmacista effettuata venerdì mattina a Falconara, ha portato alla luce un deposito fatto di numerose scatole di sostanze dopanti. Le stesse venivano poi immesse nel mercato nero a prezzi molto più alti rispetto a quello di mercato.

Operazione Big Bull, farmaci e doping body building Perugia - 24 luglio 2015 (1)

Il Maestro Il body builder perugino finito ai domiciliari e già indagato, veniva chiamato dai clienti ‘maestro’. Oltre a fornire farmaci e sostanze dopanti di vario genere, aveva un ‘giro’ tra tante palestre anche al di fuori dell’Umbria e si occupava di trovare nuovi clienti. Forniva poi anche delle vere e proprie consulenze mediche sulla quantità e i modi per assumerle al meglio le sostanze, anche in relazioni a diete specifiche. L’uomo è accusato, insieme alla sua ex, di importazione di medicinali, ricettazione, falso, esercizio abusivo della professione medica, violazione della normativa antidoping, e mancata autorizzazione all’immissione di farmaci in commercio.

Operazione Big Bull, farmaci e doping body building Perugia - 24 luglio 2015 (2)Farmacisti compiacenti Quello che emerge è un disegno alquanto complesso, una rete che utilizzava vari canali anche in base al farmaco richiesto e che molte volte faceva ricorso a ricette false o a farmacisti compiacenti. Altre sostanze dopanti venivano comprate online soprattutto nel Regno Unito, Grecia e Moldavia, per un giro d’affari di centinaia di migliaia di euro. Secondo i Carabinieri, una terapia di farmaci e sostanze per la costruzione di un corpo ‘da concorso’ può arrivare a costare anche 15 mila euro l’anno.

Altri filoni Come spiegato dal colonnello Giovanni Capasso, l’indagine prende le mosse da altri filoni che risalgono al settembre del 2013. Uno in particolare, lo scorso settembre ha portato all’esecuzione di 33 perquisizioni e al sequestro di circa 5 mila pasticche e 2 mila fiale e flaconi medicinali ad azione anabolizzante.

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