di P.C.
Le foto hanno creato scalpore, disgusto e rabbia. Soprattutto perché non è una novità che il salotto buono di Perugia, la domenica mattina (e non solo la domenica mattina), si presenti in quello stato, con un tappeto di bicchieri, bottiglie e cartoni nelle piazze principali su cui affaccia la cattedrale di San Lorenzo e sugli stessi scalini del duomo.
L’idea dal passato: vuoto a rendere
Foto che ovviamente hanno fatto il giro dei social e in calce alle quali qualcuno ha ricordato come una volta, in epoca di bottiglie di vetro, ci fosse il ‘reso’, che consentiva di recuperare i soldi della caparra e al tempo stesso tenere pulite le strade, visto che il contenitore della bevanda si restituiva all’esercente. Oggi che il vetro non è più consentito per le bevande da asporto (motivi di sicurezza) si può però mutuare l’idea e applicarla ai tempi moderni.
Bicchieri in similplastica, ma riutilizzabili
Ecco che così, da Palazzo Priori, nasce l’idea dei ‘token’, dei gettoni da spendere nei locali del centro ogniqualvolta si acquista una bevanda. Non per le bottiglie di vetro e nemmeno per i bicchieri di plastica, ma introducendo dei bicchieri in similplastica, che non siano però usa e getta. Un modo per aiutare l’ambiente e al tempo stesso tenere pulita la città. Il funzionamento di questo meccanismo è stato spiegato a umbriaon.it dall’assessore Gabriele Giottoli, che sta seguendo il progetto: «Stiamo cercando di coinvolgere tutti i locali del centro, per una prima fase sperimentale, prima di far diventare il progetto esecutivo: l’idea è quella di un sovrapprezzo per il bicchiere, da pagare all’acquisto della prima bevanda, che poi viene restituito quando si restituisce il bicchiere (nello stesso locale o in un altro) sotto forma di un ‘gettone’ spendibile poi verso qualsiasi altro locale del centro per prendere un’altra bevanda senza ripagare il sovrapprezzo. In questo modo non c’è passaggio di denaro, se non al primo acquisto, ma si innesca un circolo virtuoso per cui il cliente è indotto a riportare il bicchiere per non doverlo poi pagare alla consumazione successiva»
Pro e contro
L’idea è interessante, certo va studiato bene l’effetto ‘affiliazione’, che da un lato può essere un volano economico per i locali che aderiscono, ma dall’altro può tagliar fuori quelli che decidono di non aderire e soprattutto può indurre ad un consumo eccessivo di bevande alcoliche, secondo il meccanismo psicologico di ‘una tira l’altra’. Infine, va ricordato che ogni idea, per quanto brillante, va accompagnata da un’opera di controllo da parte delle forze dell’ordine, che deve comunque esserci.
«Ecco perché non c’è più l’ordinanza sulle mascherine all’aperto»