San Gemini, vertenza Ami: ora c’è una commissione ‘speciale’

È stata istituita dal Comune per «dare un contributo alla soluzione della profonda crisi societaria che ha penalizzato pesantemente gli stabilimenti»

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Una commissione ‘speciale’ per far luce sulla crisi del gruppo Acque Minerali d’Italia composta da otto componenti, cinque della maggioranza e tre della minoranza. È stata istituita dal Comune di San Gemini – approvazione all’unanimità – in seguito al consiglio dello scorso martedì.

SANGEMINI: «RIDARE UNA PROSPETTIVA INDUSTRIALE»

L’obiettivo e il piano industriale

L’obiettivo – sottolinea il presidente della commissione sulla vertenza Sangemini-Amerino, Vanio Ortenzi – è quello di «poter dare un contributo alla soluzione della profonda crisi societaria che ha penalizzato pesantemente lo stabilimento di San Gemini e quello di Acquasparta. Ciò sta creando i presupposti per una conseguente problematica occupazionale: uno dei primi step da completare è rappresentato dalla predisposizione, da parte della proprietà, di un piano industriale, credibile e percorribile, per poter rilanciare in tempi brevi le produzioni dei due siti attraverso una rete commerciale adeguata alla riconquista delle quote di mercato perse».

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Chi ne fa parte

Erano stati i gruppi consiliari San Gemini bene comune, Tradizione e progresso e Qualità pubblica per San Gemini a spingere per la nomina di una commissione speciale attraverso una mozione. Per la maggioranza – oltre ad Ortenzi – ci sono il sindaco Luciano Clementella, Giuseppe Crea, Michele Blasi e Alexander Borrelli; Stefano Gregori, Fausto Proietti e Ulisse rappresentano la minoranza.

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