di A.T.
Polemica a Perugia dopo la decisione dell’Usl 1 di far alloggiare 24 pazienti Covid nell’ex Grocco di Perugia, palazzina attualmente impiegata per la riabilitazione di bambini disabili. La decisione dai piani alti della sanità umbra arriva in piena seconda ondata, con residenze e posti letto che vengono a mancare. Per alleggerire il carico sugli ospedali, al culmine della loro capacità, si è cercato di trovare nuovi spazi o occupare aree inutilizzate di edifici dove trasferire pazienti Covid. Questa la sorte del terzo piano dell’ex Grocco: «Viene seguito qui mio figlio e non si può non essere preoccupati sapendo che al terzo piano è stata creata in fretta e furia una struttura Covid» ha raccontato la mamma di un bambino durante un servizio del Tg1. Anche se gli ingressi sono separati, la preoccupazione di un possibile contagio preoccupa i genitori di quei bambini che vengono seguiti nella struttura per la riabilitazione neuropsichiatrica e psichiatria infantile. Il primo piano, infatti, è riservato a loro mentre il secondo agli anziani. Il terzo, in questo periodo, ai pazienti Covid. Per la Cgil il rischio è che si ripeta quello che è avvenuto a marzo in tante Rsa, con un dilagare di contagi proprio tra i soggetti più a rischio, gli anziani, mentre i dirigenti assicurano che i protocolli di sicurezza vengono rispettati.