di Federica Liberotti
«Il SARS-CoV-2 ,come tutti i virus a Rna, va incontro ad errori nel momento della replica dei genomi. È un elemento abbastanza caratteristico, infatti di mutazioni che n’erano già state prima della variante inglese, ma l’impianto originario del virus non è cambiato. La specificità di questo ceppo è semmai che il virus ha acquisito una capacità più infettante ed è quindi più contagioso, non ci sono invece evidenze che sia anche più letale. Non sembra neanche che il vaccino non funzioni, ma sarà comunque importante essere veloci e incisivi nel piano di vaccinazione, proprio per interrompere l’attività di replica». A parlare è la professoressa Daniela Francisci, direttore della clinica di malattie infettive dell’ospedale di Perugia, in prima linea in Umbria nella lotta al coronavirus. La docente rassicura sulla nuova variante che sta tenendo l’Europa (e non solo) con il fiato sospeso: «Al momento nella nostra regione non sono stati riscontrati casi, gli unici allo studio si trovano allo Spallanzani di Roma».
Vaccino veloce e capillare
Maggiore contagiosità del virus, dunque, non equivale a maggiore letalità, né a minore efficacia dei nuovi vaccini in fase di introduzione anche in Italia (è di lunedì pomeriggio la notizia del via libera dell’Ema a quello di Pfizer-BioNTech, ndr). Detto questo, sempre secondo la professoressa Francisci, «non dobbiamo cullarci sugli allori, soprattutto in un momento in cui la situazione dei contagi in Umbria sembra essere più tranquilla». «La strategia – prosegue – deve continuare ad essere quella di interrompere la trasmissione del virus. Tante più persone verranno vaccinate velocemente, tanto più si interromperanno prima le mutazioni del virus e si raggiungerà l’immunità di gregge». La stessa Francisci sarà tra i primi sanitari a ricevere le prime 85 dosi in arrivo in Umbria il 27 dicembre. «Lo sforzo organizzativo che si sta mettendo in campo è notevole – spiega – per far sì che anche l’Umbria sia pronta a predisporre e affrontare un piano strategico di vaccinazione».
27 DICEMBRE, ‘VACCINE DAY’ IN UMBRIA: SI PARTE DA SPOLETO
Umbria ‘respira’. «Ma non abbassiamo la guardia»
La situazione nel cuore verde d’Italia è dunque in via di miglioramento, si assiste ad una diminuzione dei contagi e al tempo stesso della richiesta dei posti letto Covid, che rende possibile la riconversione di alcuni reparti. Ma proprio perché la situazione sta volgendo favorevolmente – mette in guardia la direttrice delle malattie infettive -, anche in vista delle festività natalizie, l’appello ai cittadini è quello «di essere sempre prudenti e responsabili per evitare che a gennaio ci si debba confrontare con una nuova ondata». «Sarebbe un problema in termini di gestione dei ricoveri e di stress del personale. Dipende da noi ora – conclude – non sprecare tutto questo capitale di riduzione di casi reso possibile grazie alle restrizioni. Non dobbiamo dissipare il vantaggio, ma essere veloci con le vaccinazioni, dando anche il via ad una grande campagna di informazione e chiarimento verso chi è più scettico».