Due trentenni sono stati denunciati dalla polizia di Assisi perché trovati a rubare in alcune vetture in sosta, i due non sono nuovi a questo tipo di furti.
I fatti Il furto è avvenuto in pieno giorno ad un’auto di una donna che aveva lasciato la macchina in tutta fretta: il tempo di tornare, e la donna ha trovato il vetro lato passeggero rotto e la borsa lasciata all’interno prelevata. La donna però aveva notato un uomo vicino al lato passeggero che, vedendola tornare, scappava con una macchina. Il caso poi ha voluto che un uomo poco prima notasse la stessa macchina a bordo della quale era scappato il ladro e che, insospettito, ne avesse annotato la targa. Gli accertamenti hanno portato alla luce che l’autovettura appartiene ad una componente di una nota famiglia rom della zona. I due sono poi stati riconosciuti in foto e soprattutto grazie alla collaborazione fattiva dei cittadini, gli investigatori sono risaliti agli autori del furto perpetrato ai danni della giovane donna.
Tanti reati Un curriculum criminale di tutto rispetto per i due uomini, uno nato in Romania l’altro a Roma, sono stati fermati mentre ci accingevano ad effettuare un furto all’interno di un’autovettura nella zona di Viole. Nel passato raggiunti da varie denuncie per ricettazione, falso, lesioni personali, hanno collezionato arresti, divieto di ritorno nei comuni del territorio nazionale e avvisi orali.
Stesse modalità I due sono una coppia affiatata, che nel tempo ha messo in atto delle tecniche precise per commettere i loro reati. Il romano, appartenente ad una famiglia di etnia rom di Foligno, si è reso responsabile di ben 12 furti in autovetture, perpetrati con le stesse modalità operative. Il secondo invece si era reso protagonista in passato anche di una rapina in una banca armato di taglierino, portandosi a casa un bottino di 10 mila euro.
Vittime scelte Il più delle volte le vittime erano giovani madri che, in tutta fretta, dopo aver lasciato la macchina in sosta per accompagnare i bambini all’asilo, tornavano alle proprie auto e trovavano la triste sorpresa. È successo, in Umbria, già a Cannara e Montefalco.