«Il 2021 sarà molto diverso dal 2020, abbiamo appreso molte cose. Stiamo attuando una strutturazione integrata per combattare il Covid e la vaccinazione è l’arma in più, la più potente. I dati sono sin qui positivi: su 4.960 dosi consegnate, 2.057 sono state inoculate per una percentuale del 41,5%. Ad oggi siamo al settimo posto in Italia. Su 14.200 operatori delle aziende sanitarie, hanno aderito alla campagna di vaccinazione 10 mila circa e solo 10 persone hanno rifiutato il vaccino. Oggi arriverano altre 5.850 dosi da Pratica di Mare e in 5/6 giorni verrano inoculate. Cercheremo comunque di fare di più per i nostri operatori sanitari perché gli dobbiamo molto. Chi ha avuto il Covid, come me che ora sto fortunatamente meglio, sa cosa vuol dire essere in difficoltà ed avere bisogno di aiuto». Luca Coletto, assessore regionale alla sanità, ha ‘aperto’ il punto sui vaccini anti Covid in Umbria, nella conferenza stampa che si è tenuta martedì mattina.
Le linee di intervento
Il direttore regionale della salute, Claudio Dario ha ricordato che «la prima fase della campagna è incentrata su operatori sanitari, anziani presenti nelle residenze protette/Rsa ed ultra 80enni: circa 89 mila persone in tutto». Il vice commissario per l’emergenza Covid, Massimo D’Angelo, ha rimarcato «l’ottima adesione alla campagna. Quando avremo ulteriori dosi, procederemo con un’altra linea di intervento per farmacisti, che sono una categoria fondamentale, odontoiatri e, in progress, anche sui medici a partita Iva, sulla base di un’analisi del rischio che abbiamo effettuato per garantire l’intervento vaccinale secondo priorità. La seconda linea di intervento è su anziani ospiti di specifici presidi residenziali: vogliamo garantire un intervento altamente tempestivo ma prima le strutture devono essere Covid free, non cluster che impedirebbero lo sviluppo dell’azione che abbiamo in mente. In questo contesto il consenso informato deve essere firmato subito, entro domani mattina al massimo, perché si possa intervenire velocemente: lo chiediamo a tutti i familiari degli anziani presenti nelle strutture. Poi toccherà agli ultra 80enni, terza linea di intervento».
L’importanza del consenso informato: «Aderite»
Coletto ha poi spiegato che «con la prima fase, che vuol dire sostanzialmente fino a metà febbraio, ovvero sei settimane da ora, vaccineremo operatori sanitari e operatori e ospiti delle residenze protette: circa 14 mila dipendenti o operatori sanitari nei diversi ruoli, di cui, come detto, circa 10 mila hanno già aderito. Ora lavoreremo sui restanti 4 mila, contattandoli e motivandoli ad aderire. Un passo decisivo per arrivare a strutture Covid free: potranno essere considerate tali quando tutto o quasi il personale sarà stato vaccinato per la seconda volta, considerando poi una ulteriore settimana per l’immunità. Per le strutture residenziali – ha aggiunto Coletto – parliamo di circa 3 mila persone anziane: una parte hanno già avuto l’infezione – sono circa 700 unità -, una parte ha già espresso il consenso – circa 650 persone -, restano 1.500/1.700 anziani di cui dobbiamo raccogliere il consenso, direttamente o attraverso familiari e amministratori di sostegno. Ci stiamo lavorando e contiamo che il target aumenti significativamente».
Il nodo
Il principale elemento di preoccupazione è quindi l’adesione: «Dobbiamo arrivare il prima possibile a coprire il maggior numero di persone nelle strutture sanitarie. L’adesione è decisiva – ha insistito Claudio Dario -, capisco che stiamo uscendo da un periodo particolare, legato alle festività, ma serve tempestività. Non ci preoccupa il dissenso, di cui prendiamo atto ed è sin qui modestissimo, ma la mancata raccolta delle manifestazioni di consenso».
Nuovi vaccini, numeri diversi
«Le fasi succesisve la prima – ha spiegato D’Angelo guardando al futuro -, che presupporrano altri tipi di vaccini con caratteristiche di conservazione meno vincolanti, avranno altre caratteristiche e quindi altri numeri. Avremo team vaccinali nei presidi ospedalieri, itineranti, ma pure medici di base ed altri medici per un intervento massivo sulla popolazione generale. Avremo possibilità maggiori quando ci saranno altri prodotti disponibili». Si guarda così a vaccini dalla gestibilità più semplice e il modello organizzativo è quello della vaccinazione anti influenzale.